Med-Or Foundation signed a partnership agreement with LUISS Guido Carli University of Rome and Mohammed VI Polytechnic University of Rabat (Morocco) to promote cultural initiatives and reinforce scientific and academic cooperation.
The Chairman of Med-Or Foundation, Marco Minniti, went on a visit to Morocco on 24 and 25 May 2022
Russia and China have chosen to take a strategically cautious stand in the conflict between Morocco and Algeria and in their relations with the two North African Countries. By Alessandro Giuli
Capo di stato | King Mohammed VI |
Capo del Governo | Aziz Akhannouch |
Forma Istituzionale | Unitary parliamentary semi-constitutional monarchy |
Capitale | Rabat |
Potere Legislativo | Bicameral Parliament composed of a House of Councillors (10 Members) and a House of Representatives (395 Members) |
Potere Giudiziario | Supreme Court or Court of Cassation (composed of 5 judicial panels organised into civil, family, commercial, administrative, social, and criminal sections) |
Ambasciatore in Italia | Youssef Balla |
Area Totale | 716.550 km2 |
Terra | 716.300 km2 |
Clima | Mediterranean in the north, hot and dry desert in the south |
Risorse Naturali | Phosphates, iron ore, manganese, lead, zinc, fish, salt |
Sintesi Economica | Kingdom of Morocco recently strengthened economic relations with Europe because of a developed, diversified and open market, foreign investments and low labour costs. Morocco has increased the investments in seaport, transport and industrial infrastructure |
Pil | $113 billion (Dec. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $2991 (Dec. 2021) |
Esportazioni | $32.2 billion (2020) |
Export partner | Spain 21.7%, France 19%, Italy 4.96%, India 4.32%, Brazil 3.61%, United States 3.5% (2020) |
Importazioni | $43.2 billion (2020) |
Import partner | Spain 19.5%, China 11.2%, Germany 5.26%, United States 5.2%, Türkiye 5.09%, Italy 4.73% (2020) |
Trade With Italy | $ 4,12 billion (2021) |
Popolazione | 36.738.229 (2022) |
Population Growth | 0,91% (2022 est.) |
Etnie | Arab-Berber 99%, others 1% |
Lingue | Arabic (official), Berber (Tamazight (official), Tachelhit, Tarifit), French (the language of business, government, and diplomacy) |
Religione | Muslims 99% (official; practically all Sunnis, <0.1% Shia), others 1% (includes Christians, Jews, and Baha'i); note - Jews about 6,000 |
Urbanizzazione | 64,6% (2022 est.) |
Alfabetizzazione | 73.8% |
La struttura etnica del Marocco è costituita prevalentemente da Arabi (65% della popolazione) e da Berberi che hanno saputo conservare la loro lingua e la loro cultura. Lingua ufficiale è l’arabo, parlato dai 2/3 della popolazione in modo esclusivo; circa 1/3 parla anche i dialetti berberi. Tra le lingue straniere la più diffusa è il francese. Religione assolutamente prevalente è l’islamismo, cui si affiancano esigue minoranze cattoliche ed ebraiche.
Il Marocco negli ultimi anni sembra avere imboccato una strada di relativa crescita, dovuta a un’accelerazione del programma di privatizzazioni e di liberalizzazione dell’economia, a una maggiore apertura agli investimenti internazionali e alla stipula di importanti accordi commerciali con l’Unione Europea (2000) e con gli Stati Uniti (2006).
L’agricoltura occupa il 40% della popolazione attiva, contribuendo però solo per il 15,7% alla formazione del prodotto interno lordo (2008). L’allevamento, forte di circa 25 milioni di capi, in prevalenza ovini e caprini. La pesca è attività in continua crescita, grazie ai buoni fondali e alle correnti, e ha i suoi porti principali a Safi, al-Mohammadiyya, Casablanca e Agadir.
Lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo fa leva sull’estrazione di fosfati, le cui riserve accertate ammontano a 2/3 del totale mondiale: essi vengono estratti dai giacimenti di Khouribga, di Youssoufia, e, più a S, di Bou Craa, nel Sahara occidentale. I fosfati sono per 1/3 trasformati in fertilizzanti (oltre 3 milioni di t annue) e per il resto esportati. Scarse sono le risorse energetiche: il carbone del bacino di Giarada (presso Oujda), il gas naturale e il petrolio (Sidi Kacem e Sidi Rhalemn) coprono solo una minima parte del fabbisogno interno; peraltro, lungo la costa atlantica sono stati individuati di recente ingenti giacimenti di idrocarburi, che dovrebbero consentire al M. di ridurre l’alto grado di dipendenza dalle esportazioni. Ampio è il ventaglio delle altre risorse minerarie: ferro, manganese, cobalto, piombo, zinco, stagno, rame ecc. Fra le industrie di base, sono attive la siderurgia, la metallurgia del piombo, la petrolchimica e soprattutto la chimica (acido fosforico, fertilizzanti) e i cementifici.
A esse si affiancano le manifatture tessili, articolate in opifici artigiani e grandi imprese, la meccanica (montaggio di autoveicoli), le industrie alimentari (specie dello zucchero e della conservazione del pesce), la conciaria, che ha una lunga tradizione artigianale, la cartaria, il sugherificio. Le comunicazioni interne sono garantite da una buona rete stradale (57.625 km, nel 2006, di cui 35.664 asfaltati), integrata da quella ferroviaria (1907 km), in gran parte costruita dai Francesi. Casablanca è il più attivo nodo stradale e ferroviario, nonché il massimo scalo aereo e navale, e svolge un importante ruolo internazionale.
La bilancia commerciale si mantiene nettamente passiva: tra le importazioni predominano le fonti di energia, i prodotti siderurgici, le derrate alimentari (frumento) e i manufatti; tra le esportazioni, oltre ai fosfati, si segnalano prodotti chimici, tessili e frutta.
Il deficit della bilancia commerciale, in gran parte dovuto alla dipendenza dall’estero per le forniture energetiche, è parzialmente compensato dalle importanti rimesse degli emigrati (oltre 2 milioni, di cui 500.000 in Francia) e dagli introiti del turismo (6,5 milioni di ingressi nel 2006). Gli scambi più intensi si svolgono con Francia, Spagna, Arabia Saudita, Cina, Italia e Germania.
Nel 1999 salì al trono Muḥamad VI. I primi mesi del suo regno furono caratterizzati da gesti simbolici che sembravano indicare una certa liberalizzazione politica del regime (decreto di amnistia per i prigionieri politici, ritorno in patria dei dissidenti ecc.). La grande forza d’impatto degli islamisti nella società marocchina si manifestò in più occasioni nella primavera del 2000, quando alcune centinaia di migliaia di militanti scesero in piazza contro la proposta governativa di riformare in favore delle donne uno degli statuti più conservatori del mondo arabo.
Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 il Marocco. diede il proprio appoggio alla strategia americana di lotta contro il fondamentalismo islamico. E venne proseguita la politica delle liberalizzazioni allo scopo di favorire gli investimenti stranieri e furono aperti centri di assistenza sociale nelle aree più povere. Ultimamente si sono registrate ancora nuove tensioni con la Spagna intorno all’isola contesa di Perejil e alle enclave spagnole di Ceuta e Melilla; il fatto che queste ultime siano diventate un punto di passaggio per molti migranti che dall’Africa subsahariana cercano di raggiungere l’Europa ha contribuito a rendere più difficili i rapporti tra Rabat e Madrid. Anche l’annosa controversia sull’assetto del Sahara Occidentale è rimasta irrisolta: nel 2007 è fallito l’ultimo tentativo di colloquio tra il governo marocchino e il Frente Polisario[1].
Nel 2011 Muḥamad VI ha indetto un referendum per trasferire parte dei suoi poteri assoluti al Parlamento, al governo e alla giustizia e per conferire al berbero, cultura a cui appartiene la maggioranza degli abitanti del paese, lo status di lingua ufficiale accanto all'arabo. Gli esiti della consultazione, tenutasi nel luglio dello stesso anno, hanno registrato una schiacciante vittoria dei consensi. Nel gennaio 2017 il Paese è stato riammesso, su richiesta del governo di Rabat, nell’Unione Africana, che nel 2002 ha sostituito l’OUA da cui il Paese era uscito nel 1984, dopo il riconoscimento da parte dell'organizzazione internazionale dell'autoproclamata Repubblica araba democratica del Sahrawi, ritenuta dal M. parte del suo territorio.
[1] Polisario Forma abbreviata per Frente popular para la liberación de Saguía el-Hamra y Río de Oro, organizzazione fondata nel maggio 1973 come movimento di liberazione nazionale del Sahara Occidentale(protettorato spagnolo fino al 1975). Dal novembre 1975 il P. ha condotto la lotta armata contro la Mauritania (fino al 1979) e il Marocco, che erano subentrati alla Spagna nell’occupazione della regione.
Il partenariato Marocco – Italia è attualmente regolato da:
Esiste un’importante presenza istituzionale, in particolare:
Organismi italiani in Marocco:
Organismi del Regno del Marocco in Italia:
63 milioni di euro la partecipazione attuale dell’Italia al finanziamento di diversi progetti in corso in vari settori, come:
I due Paesi intrattengono una cooperazione culturale, scientifica e tecnica. Questo partenariato si manifesta attraverso:
Il Regno del Marocco e l’Italia lavorano insieme nel quadro delle Istituzioni e forum internazionali, in particolar modo l’ONU, il Parlamento Europeo, il partenariato 5+5, la NATO (come osservatore) e le consultazioni sulle grandi questioni regionali ed internazionali.