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Marocco: report di giugno 2024

Si rafforza il partenariato militare tra Rabat e Washington. La statunitense Collins Industries ha siglato un accordo da 265 milioni di dollari con le forze armate marocchine (FAR) per l’installazione di sistemi di ricognizione DB e MS-110 sui caccia F-16 dell’aeronautica del regno. Va ricordato che il Marocco aveva stipulato un accordo quadro con Lockheed Martin per la manutenzione e l’aggiornamento dei propri F-16. A questo scopo, il regno aveva anche acquistato da L3 Harris, in novembre, il sistema elettronico Viper Shield, mentre in aprile il Dipartimento di Stato USA aveva approvato la richiesta di acquisto, da parte del regno alawita, di quaranta missili JSOW (Joint-Standoff Weapons) AGM-154 per 250 milioni di dollari. Frattanto, il Pentagono ha notificato la vendita al Marocco – già annunciata in aprile – di un lotto di 18 lanciarazzi Himars e relativo equipaggiamento per circa 524 milioni di dollari. Il principale fornitore impegnato nella transazione è l’azienda statunitense Raytheon.

Il ministro degli Interni, Abdelouafi Laftit, ha incontrato a Rabat l’omologo italiano, Matteo Piantedosi, per discutere di migrazioni e sicurezza frontaliera; a tale incontro ha fatto seguito, a fine mese, la visita a Rabat del ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha siglato un memorandum d’intesa con l’omologo marocchino, Abdellatif Miraoui, nel quadro del Piano Mattei per l’Africa. Nel frattempo, il ministro degli Esteri, Nasser Bourita, ha incontrato a Berlino l’omologo tedesco, Annalena Baerbock, nel quadro del primo Dialogo strategico tra Germania e Marocco. A margine dell’incontro è stato siglato un memorandum d’intesa su clima ed energie rinnovabili. Particolare attenzione allo sviluppo di una filiera marocchina dell’idrogeno verde, di cui la Germania è uno dei principali sostenitori europei. Infine, il direttore generale della Sicurezza nazionale marocchina, Abdellatif Hammouchi Abdellatif Hammouchi, ha incontrato a Parigi gli omologhi francesi dei servizi di polizia e della sicurezza interna ed esterna. Le riunioni, organizzate su invito delle controparti francesi, seguono gli sviluppi elettorali nell’Esagono e sembrano probabilmente volti ad assicurare continuità nella cooperazione securitaria tra Parigi e Rabat.

Novità nel settore dell’energia. Marocco e Turchia hanno stretto due accordi circa lo sviluppo del settore minerario e l’espansione della cooperazione nel comparto idrocarburi e nelle energie rinnovabili. La stipula è avvenuta a Rabat sotto gli auspici della ministra marocchina della Transizione Energetica, Leila Benali, e del ministro turco dell’Energia, Alparslan Bayraktar. Negli stessi giorni, il gruppo britannico Energean ha annunciato il disinvestimento dai propri asset in Egitto, Italia e Croazia a favore del mercato marocchino. Energean, che dalla vendita delle proprie quote alla britannica Carlyle ha guadagnato circa 945 milioni di dollari, si concentrerà sullo sviluppo del giacimento offshore di Anchois, tra i pochi depositi di gas sinora rilevati in Marocco. Per il regno alawita, virtualmente privo di idrocarburi e dipendente dalle importazioni di gas del vicino spagnolo, Anchois potrebbe rappresentare un utile strumento per colmare il fabbisogno energetico.

Ma il regno punta anche a un ambizioso programma di diversificazione delle fonti. Questo mese, la società belga Jan de Nul e l’australiana Fortescue hanno siglato un’intesa per il trasporto di idrogeno verde, attraverso la posa di un cavo sottomarino da 1000 chilometri tra Marocco ed Europa. Sottoposto ad embargo dalla vicina Algeria – che nel 2021 ha chiuso i rubinetti del gasdotto frontaliero MGE – il Marocco punta a coprire il 52% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili entro il 2030. In particolare, il regno punta a sfruttare il proprio potenziale eolico e solare per produrre idrogeno, aggirando così le pressioni inflattive sul gas metano (tradizionalmente utilizzato per produrre idrogeno “grigio”) e riducendo le esternalità ambientali legate all’utilizzo di idrocarburi nel processo di sintesi.

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Med-Or a Rabat per l’evento “Higher Education, Research and Innovation collaboration between Morocco and Italy”. Presente il Ministro Anna Maria Bernini

Iniziativa promossa dal Ministero italiano dell’Università e della Ricerca (MUR), dalla Fondazione Med-Or, dal Ministero marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, dall’Università Mohammed VI Polytechnique e dall’Ambasciata d’Italia a Rabat.

Presenti all’evento il Ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, Abdellatif Miraoui, e l’Ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barucco.

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La corsa al Sahel tra Algeria e Marocco

Come Marocco e Algeria competono per aumentare la propria influenza nel Sahel. L’analisi di Francesco Meriano

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Maghreb, un bilancio dell’anno appena concluso

Snodo nevralgico tra Atlantico e Medio Oriente, tra Europa e Africa subsahariana, il Maghreb si conferma incubatore di sviluppi cruciali per gli assetti mediterranei. Un bilancio del 2023 di Francesco Meriano

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