Si rafforza il partenariato militare tra Rabat e Washington. La statunitense Collins Industries ha siglato un accordo da 265 milioni di dollari con le forze armate marocchine (FAR) per l’installazione di sistemi di ricognizione DB e MS-110 sui caccia F-16 dell’aeronautica del regno. Va ricordato che il Marocco aveva stipulato un accordo quadro con Lockheed Martin per la manutenzione e l’aggiornamento dei propri F-16. A questo scopo, il regno aveva anche acquistato da L3 Harris, in novembre, il sistema elettronico Viper Shield, mentre in aprile il Dipartimento di Stato USA aveva approvato la richiesta di acquisto, da parte del regno alawita, di quaranta missili JSOW (Joint-Standoff Weapons) AGM-154 per 250 milioni di dollari. Frattanto, il Pentagono ha notificato la vendita al Marocco – già annunciata in aprile – di un lotto di 18 lanciarazzi Himars e relativo equipaggiamento per circa 524 milioni di dollari. Il principale fornitore impegnato nella transazione è l’azienda statunitense Raytheon.
Il ministro degli Interni, Abdelouafi Laftit, ha incontrato a Rabat l’omologo italiano, Matteo Piantedosi, per discutere di migrazioni e sicurezza frontaliera; a tale incontro ha fatto seguito, a fine mese, la visita a Rabat del ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha siglato un memorandum d’intesa con l’omologo marocchino, Abdellatif Miraoui, nel quadro del Piano Mattei per l’Africa. Nel frattempo, il ministro degli Esteri, Nasser Bourita, ha incontrato a Berlino l’omologo tedesco, Annalena Baerbock, nel quadro del primo Dialogo strategico tra Germania e Marocco. A margine dell’incontro è stato siglato un memorandum d’intesa su clima ed energie rinnovabili. Particolare attenzione allo sviluppo di una filiera marocchina dell’idrogeno verde, di cui la Germania è uno dei principali sostenitori europei. Infine, il direttore generale della Sicurezza nazionale marocchina, Abdellatif Hammouchi Abdellatif Hammouchi, ha incontrato a Parigi gli omologhi francesi dei servizi di polizia e della sicurezza interna ed esterna. Le riunioni, organizzate su invito delle controparti francesi, seguono gli sviluppi elettorali nell’Esagono e sembrano probabilmente volti ad assicurare continuità nella cooperazione securitaria tra Parigi e Rabat.
Novità nel settore dell’energia. Marocco e Turchia hanno stretto due accordi circa lo sviluppo del settore minerario e l’espansione della cooperazione nel comparto idrocarburi e nelle energie rinnovabili. La stipula è avvenuta a Rabat sotto gli auspici della ministra marocchina della Transizione Energetica, Leila Benali, e del ministro turco dell’Energia, Alparslan Bayraktar. Negli stessi giorni, il gruppo britannico Energean ha annunciato il disinvestimento dai propri asset in Egitto, Italia e Croazia a favore del mercato marocchino. Energean, che dalla vendita delle proprie quote alla britannica Carlyle ha guadagnato circa 945 milioni di dollari, si concentrerà sullo sviluppo del giacimento offshore di Anchois, tra i pochi depositi di gas sinora rilevati in Marocco. Per il regno alawita, virtualmente privo di idrocarburi e dipendente dalle importazioni di gas del vicino spagnolo, Anchois potrebbe rappresentare un utile strumento per colmare il fabbisogno energetico.
Ma il regno punta anche a un ambizioso programma di diversificazione delle fonti. Questo mese, la società belga Jan de Nul e l’australiana Fortescue hanno siglato un’intesa per il trasporto di idrogeno verde, attraverso la posa di un cavo sottomarino da 1000 chilometri tra Marocco ed Europa. Sottoposto ad embargo dalla vicina Algeria – che nel 2021 ha chiuso i rubinetti del gasdotto frontaliero MGE – il Marocco punta a coprire il 52% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili entro il 2030. In particolare, il regno punta a sfruttare il proprio potenziale eolico e solare per produrre idrogeno, aggirando così le pressioni inflattive sul gas metano (tradizionalmente utilizzato per produrre idrogeno “grigio”) e riducendo le esternalità ambientali legate all’utilizzo di idrocarburi nel processo di sintesi.
Iniziativa promossa dal Ministero italiano dell’Università e della Ricerca (MUR), dalla Fondazione Med-Or, dal Ministero marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, dall’Università Mohammed VI Polytechnique e dall’Ambasciata d’Italia a Rabat.
Presenti all’evento il Ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, Abdellatif Miraoui, e l’Ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barucco.
Come Marocco e Algeria competono per aumentare la propria influenza nel Sahel. L’analisi di Francesco Meriano
Snodo nevralgico tra Atlantico e Medio Oriente, tra Europa e Africa subsahariana, il Maghreb si conferma incubatore di sviluppi cruciali per gli assetti mediterranei. Un bilancio del 2023 di Francesco Meriano
Capo di stato | Re MOHAMMED VI |
Capo del Governo | Primo Ministro Aziz Akhannouch |
Forma Istituzionale | Monarchia costituzionale |
Capitale | Rabat |
Potere Legislativo | Parlamento bicamerale composto dalla Camera dei Consiglieri (120 seggi) e dalla Camera dei Rappresentanti (395 seggi) |
Potere Giudiziario | Corte Suprema o Corte di Cassazione (composta da 5 collegi giudicanti organizzati in sezioni civili, familiari, commerciali, amministrative, sociali e penali) |
Ambasciatore in Italia | S.E. Youssef Balla |
Area Totale | 710.850 kmq |
Terra | 710,850 sq kmq |
Clima | Mediterraneo |
Risorse Naturali | Fosfati, Ferro, manganese, piombo, zinco, pesca, sale |
Sintesi Economica | Ha capitalizzato la sua vicinanza all'Europa ed i costi relativamente bassi della manodopera per lavorare alla costruzione di un'economia diversificata, aperta e orientata al mercato; ha aumentato gli investimenti nelle sue infrastrutture portuali, di trasporto e industriali Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) |
Pil | € 130.3 miliardi (2023) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $8,600 (2017 est.) |
Esportazioni | € 38.5 miliardi (2023) |
Export partner | Spagna 21.7%, Francia 19%, Italia 4.96%, India 4.32%, Brasile 3.61%, Stati Uniti 3.5% (2020) |
Importazioni | € 64.2 miliardi (2023) |
Import partner | Spagna 19.5%, Cina 11.2%, Germania 5.26%, Stati Uniti 5.2%, Turchia 5.09%, Italia 4.73% (2020) |
Interscambio con l'Italia | € 4,760 miliardi (2023) |
Popolazione | 35.6 milioni (luglio 2020 est.) |
Tasso di crescita della popolazione | 0.96% (2020 est.) |
Etnie | Arabo-Berbero 99%, altri 1% |
Lingue | Arabo (ufficiale), Berbero (Tamazight (ufficiale), Tachelhit, Tarifit), Francese (spesso utilizzato nel campo degli Affari, del Governo e della Diplomazia) |
Religione | Musulmani 99% (ufficiale; praticamente tutti sunniti, <0,1% sciiti), altri 1% (include cristiani, ebrei e baha'i); nota - ebrei circa 6.000 (stima 2010) |
Urbanizzazione | popolazione urbana: 63,5% della popolazione totale (2020) tasso di urbanizzazione: 2,14% di variazione annuale (2015-20 est.) |
Alfabetizzazione | 73.8% (2018) |
Indipendente dal 1952, dopo la fine dei protettorati francese e spagnolo e la zona internazionale di Tangeri, il Regno del Marocco si trova all'estremità nord-occidentale della regione del Maghreb in Nord Africa. Affacciato sul Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, confina con l’Algeria a est e la Mauritania a sud. La popolazione marocchina ammonta a 36,9 milioni di persone circa ed è composta principalmente da due gruppi etno-linguistici, gli imaziɣen e gli arabi. È, inoltre, presente nel paese la più numerosa minoranza ebraica del mondo arabo. Le lingue ufficiali del paese sono l'arabo e la lingua tamaziɣt.
La stabilità politica del Marocco e le sue favorevoli previsioni di crescita economica rendono il paese una punta d’eccellenza dell’intera area. Il Regno ha una storia antichissima e mantiene rapporti molto profondi con molti paesi europei, in particolare Francia e Spagna, oltre all’Italia.
Per l’Italia il Marocco è un paese strategico nella regione nordafricana e nel corso degli anni le relazioni tra Roma e Rabat si sono intensificate notevolmente. Tra l’altro, l’emigrazione marocchina in Italia, al terzo posto in Europa fra le destinazioni del flusso migratorio, è in crescita e a oggi la comunità marocchina (450 mila persone) è la più numerosa tra quelle presenti. Secondo la Banca Mondiale, le rimesse dai marocchini che vivono all'estero hanno raggiunto il 6,57 per cento del PIL del paese - la sua più grande fonte di entrate dopo il turismo.
L'Italia è il sesto partner commerciale del Marocco sia per le importazioni che per le esportazioni e gode di una bilancia commerciale positiva. Attualmente nel paese sono presenti oltre 252 aziende italiane. Nel 2019 Italia e Marocco hanno siglato una partnership strategica multidimensionale. Tra gli impegni assunti figurano: la cooperazione politica, diplomatica e di intelligence; la gestione delle sfide regionali e internazionali; la lotta contro il terrorismo e la criminalità internazionali; il consolidamento delle relazioni economiche, commerciali e finanziarie; la lotta contro i flussi migratori irregolari e la tratta di esseri umani e il rafforzamento della cooperazione culturale e scientifica. Dal 2008, l'Unione Europea ha concesso al Marocco lo "status avanzato", facilitando la collaborazione con i paesi europei.