Crisi idrica in Nord Africa. Criticità, mitigazione, adattamento.
L’attuale crisi idrica minaccia di destabilizzare gli equilibri sociali, economici e politici della regione. Il report di Med-Or a cura di Francesco Meriano

Da secoli la scarsità d’acqua costituisce un vincolo strutturale allo sviluppo delle statualità nordafricane. Caratterizzate dalla prevalenza di biomi aridi o semi-aridi e dalla ridotta disponibilità di superfici coltivabili, i paesi dell’occidente arabo – Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto – hanno convissuto con alte soglie di stress idrico per gran parte della propria esistenza e rappresentano casi cronici di sovrasfruttamento delle risorse acquifere.
L’attuale crisi idrica minaccia, tuttavia, di destabilizzare gli equilibri idrologici della regione in maniera irreversibile. Gli effetti del cambiamento climatico, l’intensificarsi delle attività umane e l’assenza di salvaguardie istituzionali per la gestione delle risorse comuni rischiano di rendere insostenibile il divario tra domanda e offerta di acqua, in rapida crescita attraverso il Mediterraneo.
Il presente contributo mira a tracciare una prospettiva generale della crisi idrica in Nord Africa, enucleandone cause, fattori concorrenti e potenziali strategie di adattamento e mitigazione a livello tecnico e politico. I rapporti tra l’Europa e i paesi dell’occidente arabo profilano, in questo quadro, l’occasione di rafforzare e coordinare la risposta a una crisi multidimensionale – ambientale, politica, securitaria – il cui fulcro corrisponde a un bacino mediterraneo tornato, nuovamente, chiave di volta delle dinamiche regionali e internazionali.
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