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Emirati Arabi Uniti: report di marzo 2024

Marzo è stato particolarmente intenso sotto l’aspetto diplomatico per gli Emirati Arabi Uniti. Il 20 marzo Wafiq Safa, capo del Liaison and Coordination Unit del partito-milizia libanese Ḥezbollah, si è recato negli Emirati Arabi per negoziare il rilascio di sette militanti del gruppo detenuti nel paese del Golfo. I membri di Ḥezbollah, di cui alcuni condannati alla pena capitale, sono accusati di finanziamento al terrorismo. Il viaggio sarebbe il passaggio finale di trattative condotte dalle parti nel corso degli ultimi sei mesi. I negoziati, secondo quanto riportano fonti turche e libanesi, hanno visto la mediazione del presidente siriano Bashar al-Assad su richiesta di Abu Dhabi che, a partire dal 2018, ha avviato un processo di graduale distensione delle relazioni con Damasco. I detenuti dovrebbero tornare in Libano nelle prossime settimane. L’aperto sostegno di Ḥezbollah al presidente al-Assad durante lo scoppio della guerra civile nel 2013 aveva generato una spaccatura dei rapporti tra il Libano e gli Emirati: evento, questo, che aveva spinto il paese del Golfo a designare Ḥezbollah come un’organizzazione terroristica e ad arrestare decine di cittadini libanesi accusati di fiancheggiare il partito-milizia. Inoltre, in precedenza avevano avuto luogo numerosi colloqui tra funzionari libanesi ed emiratini in Siria. È opportuno ricordare che già nel 2023 i negoziati tra funzionari di Beirut e Abu Dhabi avevano portato alla liberazione di diversi cittadini libanesi detenuti nel paese del Golfo.

Per quanto riguarda i rapporti con i paesi occidentali, gli Emirati Arabi vorrebbero rafforzare i rapporti bilaterali con l’Unione Europea. Abu Dhabi, pur continuando a sostenere i negoziati ufficiali tra il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) e le istituzioni dell’UE, ha cominciato a manifestare i primi segnali di irritazione per lo stallo creatosi. Una dinamica, questa, analoga a quella che si starebbe verificando tra i paesi europei, con diversi stati membri che starebbero facendo pressioni per rafforzare i rapporti bilaterali con Abu Dhabi. Parallelamente, infatti, si consolidano le relazioni in campo energetico tra la Germania e gli Emirati. L’emiratina ADNOC ha siglato un accordo con la società pubblica tedesca Securing Energy for Europe (Sefe), che prevede la fornitura annuale di 1 milione di tonnellate di GNL alla Germania per un periodo di 15 anni. Come riporta Sefe in una nota, la fornitura avrà inizio dal 2028, data in cui è previsto l’inizio delle operazioni di estrazione del giacimento di Ruwais. Si tratta del primo progetto a utilizzare l’intelligenza artificiale per aumentare l’efficienza degli interventi, nonché di uno degli impianti meno inquinanti di ADNOC e dell’intera area MENA.

Sul piano militare, lo scorso 6 marzo il Regno Unito ha inaugurato una base aerea negli Emirati. Secondo quanto riporta un comunicato della Royal Air Force britannica (RAF), “la base è una componente essenziale della proiezione globale de Regno Unito. È l’affermazione della presenza del paese a livello internazionale, in territori instabili e in un momento caotico”. Mentre continuano le azioni degli Houthi nel Mar Rosso, la nuova installazione militare britannica costituisce un importante asset a favore delle forze occidentali che operano nell’area; agli interventi condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, si sono recentemente aggiunti quelli dei paesi europei, che agiscono nell’ambito dell’operazione Aspides.

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