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Crescono gli studenti indiani nelle università americane

Il numero degli studenti indiani ha superato quello degli studenti cinesi nei corsi post-laurea 2022-23 delle università americane. Il punto di Guido Bolaffi

Nei corsi post-laurea 2022-23 delle università americane il numero degli studenti indiani ha superato quello dei cinesi: “The number of Indians pursuing postgraduate studies in the United States increased 63 per cent (165 mila) in academic year 2022-23 surpassing China (126 mila) for the first time in 15 years”.

Per consentire a chi legge di valutare a pieno la portata di questo “sorpasso” è forse utile rammentare che nell’ordinamento anglosassone “Postgraduate study refers to an advanced level of study, beyond the level of a Bachelor degree (Undergraduate qualification). Postgraduate study is usually undertaken to gain Master or PhD degrees”.

Dunque, gli studiosi cinesi, dopo anni di incontrastato dominio, hanno perduto a favore di quelli indiani il primato delle presenze nei settori più elevati ed esclusivi dell’accademia statunitense.

Un declino che non è stato, però, solo qualitativo ma anche quantitativo. Visto che secondo i dati del V° ed ultimo Open Doors Report, pubblicato il 13 novembre dall’Institute of International Education di Washington, a fronte di un aumento record dei nuovi iscritti stranieri nei college e nelle università made in U.S., quelli cinesi invece sono, anche se di poco, diminuiti.

Infatti, “The number of international students at U.S. colleges and universities grew at the fastest rate in over 40 years during the 2022-23 academic year, led by an influx from India. The U.S. hosted 1.057.188 foreign students, up 12% from previous academic year [...] 53 per cent of all international students were from China and India comparable to the prior year. However, the market share for each place of origin has shifted, with 27 per cent of students from China and 25 per cent of students from India, in comparison to 33 per cent from China and 18 per cent from India in 2017-18.

China remained the top-sending country in 2022-23 with 289.526 students studying in U.S. (-0.2%).

India the second largest sending country reached an all-time high of 268.923 international students in U.S (+35%)”.

Dati accolti con ovvio entusiasmo dalla stampa indiana. La quale non ha mancato anche di sottolineare, per usare le parole dell’editoriale dedicato da Indian Express al Report di Open Doors, che “In a continuing trend engineering is no longer the most popular choice for Indians pursuing higher education in the U.S. Programmes in mathematics and computer science have seen a significant increase in popularity, with 41.2 per cent of total Indian students in the U.S. now studying in these subjects, up from 26 per cent a decade ago. In fact, mathematics and computer science are steadily eroding the share of engineering disciplines, which has decreased from 38 percent a decade ago to 26.9 per cent in 2022-23”.

Inoltre, i dati pubblicati da Open Doors evidenziano che l’aumento del numero degli studenti indiani ha funzionato da traino verso l’America anche per non pochi di quelli di altri paesi dell’Asia meridionale. Le cui iscrizioni “oltreoceano” nel 2022-23, rispetto all’anno precedente, hanno segnato significativi incrementi percentuali: + 28% Bangladesh; + 27,8% Nepal; +15,9% Pakistan; +6,1% Sri Lanka.

Ma c’è dell’altro. Infatti, pur in assenza di dettagliate statistiche ufficiali, le notizie che corrono sul web confermerebbero che dall’India oggi non partono per l’America solo i figli dei ceti agiati, ma anche non pochi studenti appartenenti ai gruppi sociali più svantaggiati.

Una novità resa possibile, spiegava tempo addietro Dalip Mandal nell’articolo More Dalit students going to Oxfords, Harvards. West now gets the caste divide, dal fatto che: “The caste factor is now becoming increasingly overt and visible in the West’s academia: California State University, the largest university system in the U.S. with 23 campuses has recognised caste as a protected category and included caste in its anti-discrimination policy [...] Other American universities, such as Harvard University, University of California (Davis), Colby College and Brandeis University, already recognise the caste-based discrimination and opening new scope and avenues for the Indian students of deprived caste groups”.

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