Hugo San Martín alla Med-Or Italian Foundation: l’America Latina nell’era Trump
Giovedì 16 ottobre, la sede della Fondazione Med-Or ha ospitato un evento dedicato all’America Latina che ha visto come protagonista Hugo San Martín, politico e analista boliviano già ministro del Lavoro e deputato nazionale per il dipartimento di La Paz, nonché direttore del Centro de Profundización de la Democracia e della Fundación Boliviana para la Reforma Democrática.

L’incontro, dal titolo “Il continente latinoamericano nell’era Trump”, ha rappresentato un’occasione per approfondire i principali snodi politici, economici e istituzionali che caratterizzano oggi la regione. In una lezione articolata e ricca di spunti, San Martín ha offerto una vera e propria diagnosi del continente, restituendo al pubblico una visione articolata e accessibile delle sfide che l’America Latina si trova ad affrontare in un contesto globale in rapido cambiamento.
Una diagnosi lucida del continente latinoamericano
Fin dalle prime battute, l’ex ministro boliviano ha proposto un’analisi comparata, ampia e sistematica dell’attuale situazione economica, sociale e istituzionale del continente, evidenziando la complessità di una regione caratterizzata da enormi potenzialità ma anche da fragilità persistenti.
Uno dei temi centrali emersi nel suo intervento è stato quello della governabilità, concetto chiave per comprendere l’evoluzione democratica dei Paesi latinoamericani. San Martín ha analizzato come l’equilibrio tra istituzioni, potere politico e società civile rimanga un punto delicato, spesso minato da crisi ricorrenti.
Attraverso esempi concreti, ha mostrato come alcuni Paesi siano riusciti a consolidare modelli di governance più stabili, mentre altri continuano a confrontarsi con profonde divisioni sociali e con un crescente disincanto verso la politica.
Confronto e riflessioni con Andrea Bairati
Nella seconda parte dell’evento, Andrea Bairati, Presidente di AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale), ha guidato un dialogo aperto con Hugo San Martín, arricchito dal contributo del pubblico in sala.
In questo contesto, San Martín ha ampliato l’orizzonte della discussione, collegando le dinamiche interne dell’America Latina al più ampio quadro delle relazioni internazionali. L’ex ministro ha infatti inquadrato le più recenti sfide politiche ed economiche del continente all’interno del processo di ridefinizione dell’ordine globale, soffermandosi in particolare sul rapporto tra Stati Uniti e Cina, i due poli della competizione strategica contemporanea.
Tra i passaggi più rilevanti, San Martín ha analizzato il ruolo degli Stati Uniti nel fornire sostegno finanziario all’Argentina del presidente Javier Milei, interpretando tale scelta anche come parte di una strategia più ampia volta a contenere la crescente influenza di Pechino nella regione. Una riflessione che ha aperto la strada a un’analisi più approfondita della presenza cinese nel continente.
La crescente influenza cinese nella regione
Su impulso di Andrea Bairati, San Martín ha commentato con chiarezza alcuni dei progetti infrastrutturali più significativi per la presenza cinese nella regione: in particolare, il porto di Chancay in Perù, destinato a diventare un punto nevralgico per i collegamenti transpacifici, e i piani per la ferrovia bioceanica tra Brasile e Perù, che dovrebbe confluire proprio a Chancay. Bairati ha inoltre ricordato che Pechino ha manifestato interesse a insediare proprio a Chancay una base militare.
Questi progetti, ha osservato l’ex ministro, rivelano una strategia coerente di lungo periodo, che combina investimenti infrastrutturali, penetrazione commerciale e, in prospettiva, una crescente impronta militare. San Martín ha invitato a considerare i rischi che questa strategia comporta per i Paesi latinoamericani, richiamando il precedente africano, dove il modello di finanziamento e investimento promosso da Pechino ha spesso generato forme di dipendenza economica e politica. Ha inoltre osservato che l’intensificarsi dei rapporti commerciali con la Cina tende a favorire un afflusso massiccio di beni a basso costo, capace di mettere in difficoltà le produzioni locali e le industrie emergenti del continente.
Pur senza negare le criticità, San Martín ha aggiunto una nota di ottimismo, sostenendo che i Paesi dell’America Latina, perlopiù caratterizzati da istituzioni democratiche consolidate, mostrano una naturale inclinazione a dialogare e cooperare, anche in ambito economico, con altri sistemi democratici. Una tendenza che, se adeguatamente sostenuta, può rappresentare un argine all’influenza autoritaria e un’opportunità per rafforzare relazioni più equilibrate con partner europei.
Un appello all’Europa e all’Italia
Nella parte conclusiva dell’incontro, Hugo San Martín ha rivolto un messaggio chiaro all’Europa, e in particolare all’Italia, invitando a riscoprire l’importanza strategica dell’America Latina.
Secondo l’ex ministro, la mancanza di una strategia europea più incisiva rischia di lasciare spazio a modelli di sviluppo e cooperazione spesso meno attenti ai valori democratici, ai diritti sociali e al rispetto dell’ambiente. In un momento in cui la competizione tra potenze globali si gioca anche sul terreno geoeconomico, l’Europa e l’Italia non possono permettersi di restare spettatrici. In questo contesto, Bairati e San Martín hanno sottolineato l’importanza dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur, attualmente in fase di ratifica, come strumento chiave per rafforzare i legami economici e politici con la regione e promuovere una cooperazione fondata su sostenibilità e reciprocità.
San Martín ha evidenziato come l’Italia possa assumere un ruolo di primo piano nel rilancio dei rapporti con l’America Latina, promuovendo un impegno strutturato e di lungo periodo che si traduca in una sorta di “Piano Mattei per l’America Latina”: un progetto capace di unire visione politica, capacità industriale e cooperazione culturale. Un piano che non si limiti alle relazioni tra governi, ma che coinvolga attivamente le comunità locali e il tessuto imprenditoriale, creando un ecosistema di partenariato stabile e reciprocamente vantaggioso.
Conclusioni: un ponte tra continenti
La lezione di Hugo San Martín ha offerto non solo un quadro aggiornato delle trasformazioni in corso in America Latina, ma anche uno stimolo concreto per riflettere sul ruolo che l’Europa, e l’Italia in particolare, possono giocare in un contesto globale multipolare.
Con questo incontro, la Fondazione Med-Or ha confermato il proprio impegno nel promuovere un dialogo di alto livello sui temi strategici che legano l’Italia e l’America Latina, offrendo uno spazio di analisi e confronto sulle trasformazioni in corso e sulle nuove prospettive di cooperazione.