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Maldive e Sri Lanka, notizie in chiaroscuro

Nell’Oceano Indiano si accendono i riflettori su Maldive e Sri Lanka. Il punto di Guido Bolaffi

Kachor Valentyna / Shutterstock.com

Da Maldive e Sri Lanka notizie in chiaroscuro. Nelle ultime settimane, infatti, queste paradisiache oasi dell’Oceano Indiano sono state al centro di eventi che, pur tra loro assai differenti, sono entrambi meritevoli di nota.

Nel caso delle Maldive a fare notizia è stata la inaspettata cautela che ha improntato la prima “uscita” pubblica del nuovo Premier Mohamed Muizzu. Che nell’intervista rilasciata al canale televisivo di Al Jazeera, smorzando gli allarmismi di molti sulle possibili conseguenze della linea filo-cinese e anti-indiana della sua vittoriosa campagna elettorale, ha chiarito che la politica estera del nuovo governo di Malé sarà orientata ad una prudente equidistanza tra Delhi e Pechino.

Tanto è vero che all’incalzante domanda rivoltagli dall’intervistatore dell’emittente qatarina se avesse in mente di fissare una data per la “cacciata” dall’arcipelago delle “forze di occupazione” indiane - composte, per altro, solo da un elicottero, un idrovolante e 75 militari - Muizzu ha perentoriamente risposto: “Non esiste nessun ultimatum e comunque nel caso della loro dipartita escludo categoricamente che forze armate di un altro paese (la Cina?) possano prendere il loro posto”.

La verità, secondo l’anonimo estensore della rubrica South Asia Brief di Foreign Policy dello scorso 4 ottobre, “In reality Muizzu is unlikely to pursue a policy that alienates New Delhi. India is an important trade partner relative to China. The value of India’s imports from Maldives is about 12 times the value of China’s. India has also provided Malé with $500 million in assistance for a large connectivity project now under development”.

Una linea d’analisi confermata dal corrispondente del quotidiano Nikkei Marwaan Macan-Markar nel pezzo Maldives’ Muizzu marches to victory on anti-India drumbeat:While Muizzu is known as pro-China, South Asian diplomats based in the Maldives’ capital say that his style may lead to a balanced diplomatic tone rather than a strident one. Residents in Malé say that Muizzu, a British-educated civil engineer, appealed to many voters because of his record as a technocrat”.

Invece, per quanto riguarda lo Sri Lanka la vera novità è che il governo di Colombo, mettendo fine ad un tira e molla che durava da mesi, è stato finalmente in grado di sbrogliare la complicata matassa che impediva l’erogazione degli aiuti internazionali lungamente attesi da un paese sull’orlo del default economico-finanziario.

Infatti, solo a metà del mese scorso l’esecutivo di Ranil Wickremesinghe – vincendo l’ostinato niet opposto dalla Cina a farsi carico, insieme ad altri paesi creditori, della ristrutturazione dell’immane debito estero dell’isola ex Cylon – ha ottenuto il via libero al versamento della prima tranche (330 milioni) dei 3 miliardi di dollari stanziati a suo favore già nel lontano settembre 2022 dal Fondo Monetario Internazionale.

Una via crucis di cui dà conto Muzunga Mushtag sulle pagine del quotidiano Nikkei: “Sri Lanka’s cash-strapped government is breathing slightly easier after a week that brought an agreement on more support from IMF and a promise of no strings help from China. But still the country must climb out bankruptcy and President Ranil Wickremesinghe’s administration must prepare a budget presentation for mid-Nov. That will likely highlight the difficulty of balancing financial constraints with public welfare. This crucial test comes ahead of elections next year and as a weary population grows frustrated with tough IMF bailout conditions”.

Tanto è vero che secondo Prasad Welikumbura, attivista politico di Colombo, “The IMF is not a people-centric institution. Its power is concentrated unevenly among financially strong economies and often heavily influenced by lobbyists from global financial firms”.

Un clima sociale che da difficile si è fatto incandescente soprattutto dopo che il Ministro dell’Energia Kanchana Wijesekera, per giustificare l’aumento delle bollette dell’elettricità, ha affermato: “Due to IMF conditions the state-owned Ceylon Electricity Board (CEB) is no longer able to rely on treasury funds as it did in the past. Hence these price hikes are necessary for the CEB to avoid incurring losses”.

Affermazioni severamente criticate dall’economista dell’università di Colombo Rehana Thowfeek, secondo cui “It’s a misconception that it is the IMF that is increasing tariffs and imposing taxes. Of course, the IMF has recommended these policy changes, as these were what causing the macroeconomic imbalances [in any case] … Whether the IMF told us or not, we would have had to do these steps anyway”.

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