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Vertice a Delhi tra Modi e Putin dopo quattro anni

La visita di Putin in India conferma l’indipendenza della politica estera di Delhi e punta sul commercio. L'analisi di Beatrice Arborio Mella

Il viaggio del presidente Vladimir Putin a Nuova Delhi il 4 e 5 dicembre 2025 – il primo dopo l’invasione dell’Ucraina – ha contribuito a ristrutturare la relazione tra Russia e India superando la tradizionale focalizzazione sulla difesa e sul commercio di petrolio. La decisione del Primo Ministro Narendra Modi di accogliere personalmente Putin all’aeroporto ha segnalato la determinazione dell’India a mantenere i rapporti speciali con la Russia nonostante le pressioni dell’Occidente. Nello stesso tempo Delhi ha evitato di suscitare tensioni con Stati Uniti ed Europa, confermando il proprio impegno a favore di una pace giusta in Ucraina.

Illustrare la posizione sfumata dell’India sull’Ucraina è stata una priorità fondamentale per Modi. Durante le sue dichiarazioni accanto a Putin, Modi ha affermato: “L’India non è neutrale. L’India ha una posizione, e quella posizione è la pace. Sosteniamo tutti gli sforzi per la pace e siamo fianco a fianco con chi si impegna per essa”. Questo esercizio di equilibrismo diplomatico riflette anche la consapevolezza, a Delhi, che un allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina avrebbe delle ricadute importanti nello scenario indo-pacifico, poiché ridurrebbe l’attuale dipendenza di Mosca da Pechino e amplierebbe il margine di manovra geopolitico dell’India verso Oriente.

Il risultato più concreto del vertice è stato un ambizioso programma di cooperazione economica fino al 2030. Nuova Delhi e Mosca hanno fissato l’obiettivo di portare il commercio bilaterale a 100 miliardi di dollari statunitensi entro la fine del decennio – rispetto ai circa 65 miliardi di dollari del 2024-25, alimentati in gran parte dagli acquisti indiani di petrolio russo a costo ridotto a causa delle sanzioni. Tuttavia, gli acquisti massicci di greggio da parte dell’India hanno creato un enorme deficit commerciale con la Russia. Delhi è impegnata a ridurre la natura sbilanciata degli scambi aumentando le esportazioni indiane verso il mercato russo colpito dalle sanzioni.

La dichiarazione congiunta rilasciata dopo i colloqui tra Modi e Putin ha sottolineato l’importanza di “affrontare le barriere tariffarie e non tariffarie agli scambi, rimuovere i colli di bottiglia nella logistica, promuovere la connettività, garantire meccanismi di pagamento fluidi, trovare soluzioni reciprocamente accettabili per le questioni di assicurazione e riassicurazione e garantire un'interazione regolare tra le imprese dei due Paesi, che sono tra gli elementi chiave per il conseguimento tempestivo” di una partnership commerciale più solida entro il 2030.

Una nuova dimensione della partnership economica implica accordi su migrazione e mobilità analoghi a quelli che l’India ha siglato con diversi partner occidentali e che sono destinati ad avere un impatto significativo nel lungo periodo, considerando le importanti sfide demografiche della Russia e il potenziale di ricostruzione economica una volta che la guerra in Ucraina giungerà al termine.

Putin ha riaffermato l’impegno del suo Paese a garantire forniture di carburante “ininterrotte”, assicurando implicitamente all’India che i flussi di petrolio continueranno nonostante le pressioni occidentali e l’irrigidimento delle sanzioni. L’India, da parte sua, ha cercato di minimizzare la questione del rifornimento di petrolio, data la contrarietà sul tema da parte di Stati Uniti ed Europa. Delhi ha invece scelto di concentrarsi sulle prospettive di cooperazione ampliata nel settore dell’energia nucleare. Modi e Putin hanno sottolineato l’importanza della cooperazione nell’uso pacifico dell’energia nucleare come componente significativa della partnership strategica, tenendo conto dei piani del governo indiano di aumentare la capacità nucleare dell’India a 100 GW entro il 2047 (anno target del governo indiano per Viksit Bharat, che definirà l’India paese sviluppato). Ciò dovrebbe includere l’acquisizione di reattori nucleari russi e potenziali collaborazioni nella produzione di piccoli reattori modulari, centrali nucleari galleggianti e applicazioni nucleari non energetiche in medicina e agricoltura.

Modi e Putin hanno sottolineato l’importanza della connettività e hanno richiamato alla necessità di “costruire corridoi di trasporto stabili ed efficienti, con particolare attenzione all’espansione dei collegamenti logistici per migliorare la connettività e potenziare la capacità infrastrutturale a supporto del Corridoio Internazionale Nord-Sud, del Corridoio Chennai-Vladivostok e della Rotta del Mare del Nord”.

Contrariamente alle diffuse aspettative, Delhi non ha annunciato alcun nuovo acquisto di armamenti da Mosca, ma si è concentrata sul consolidamento dei legami tradizionali nel settore. Le discussioni tra i due leader hanno posto particolare enfasi sullo sviluppo congiunto, la coproduzione e il trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di andare oltre una semplice relazione di compratore-venditore.

Oltre alla difesa, l’agenda ha incluso la cooperazione nello spazio, nelle tecnologie quantistiche, nell’intelligenza artificiale e nei minerali critici. È stata posta una particolare attenzione all’ampliamento del tradizionale meccanismo governo-governo nei settori scientifico e tecnologico, promuovendo il coinvolgimento settore privato indiano.

Se gli accordi economici saranno attuati, sia la Russia sia l’India riusciranno a diversificare il loro impegno economico con il resto del mondo. Per la Russia, si apre l’opportunità di approfondire i rapporti con l’economia indiana in rapida espansione e sviluppare mercati oltre il tradizionale focus su Cina ed Europa. Per l’India, un crescente accesso al mercato russo darà maggiore profondità al suo paniere di esportazioni, attualmente concentrato su Stati Uniti ed Europa. I progetti di connettività potrebbero migliorare l’integrazione fisica dell’India con l’Eurasia e diversificare le catene di approvvigionamento.

Il ritorno di Putin a Nuova Delhi conferma che la partnership India-Russia, sebbene non sia più l’asse centrale della politica estera indiana, rimane un elemento significativo nel calcolo strategico dell’India. Il vertice del 2025 ha riguardato la ridefinizione della relazione con la Russia con un maggiore focus su commercio e tecnologia, pur preservando il suo tradizionale nucleo difensivo.

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