Arabia Saudita

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Arabia Saudita: report di giugno 2024

Prosegue gradualmente il percorso di distensione delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran. Lunedì 24 giugno si è svolto a Teheran il 19° Asia Cooperation Dialogue (ACD) – evento a cui hanno partecipato i rappresentanti di oltre 40 paesi asiatici. Per l’Arabia Saudita era presente il viceministro degli Esteri, Waleed bin Abdulkarim Al-Khuraiji, che ha sottolineato la necessità di migliorare i meccanismi di coordinamento tra i paesi asiatici (e in particolare mediorientali) per affrontare le sfide della sicurezza energetica e della sicurezza alimentare. Il viceministro ha poi indicato l’impegno di Riad nella cooperazione regionale riguardo le nuove tecnologie e, in particolare, l’AI per far fronte alla sfida del cambiamento climatico, che minaccia la sicurezza dell’area.

Un anno fa Riad e Teheran raggiunsero un accordo per ristabilire le relazioni diplomatiche dopo 7 anni. Da allora i due paesi hanno reciprocamente inviato i propri ambasciatori, riaperto le rispettive ambasciate e tenuto diversi incontri di alto livello. Sebbene i toni del dialogo si siano ammorbiditi e siano stati fatti sforzi per dare nuovo slancio agli accordi economici del 1998 e securitari del 2001, non sono stati fatti ulteriori passi avanti significativi. Inoltre, è opportuno menzionare almeno due casi in Medio Oriente in cui emergono le divergenze tra sauditi e iraniani: il Mar Rosso, dove Teheran non fa mancare il suo supporto alle azioni degli Houthi; il Libano, dove Hezbollah, sostenuta dall’Iran, e Israele continuano lo scambio di fuoco sulla blue line. Un Medio Oriente destabilizzato non fa certamente gli interessi di Riad, che ha bisogno della stabilità regionale per far progredire i suoi progetti di sviluppo.

Sul piano economico, la società energetica Saudi Aramco ha messo in vendita una quota pari allo 0,64% delle sue azioni in un’offerta pubblica; l’intenzione della società è quella di raccogliere una cifra tra 11,5 e 13,1 miliardi di dollari dalla vendita. Il regno saudita ambisce a incrementare il suo capitale per la realizzazione degli ambiziosi progetti della Vision 2030, ma deve fare i conti con i proventi petroliferi in riduzione e la riduzione degli IDE, che nella prima metà dell’anno fanno registrare un calo del 40% rispetto allo stesso periodo del 2023.

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