Gli Stati Uniti hanno designato gli Emirati Arabi come Major Defense Partner. Questo nuovo ruolo di Abu Dhabi dovrebbe migliorare ancora la cooperazione sul piano militare tra i due paesi, permettendo agli Emirati di accedere alle più moderne tecnologie per la propria difesa terrestre ed area. In particolare, si potrebbe riaprire la discussione sull’acquisto da parte degli Emirati dei caccia F-35 di quinta generazione e dei droni MQ-9 Reaper. Anni fa, in seguito alla firma degli accordi di Abramo, Washington e Abu Dhabi si erano infatti accordati per la fornitura dei suddetti caccia e droni agli Emirati, per un valore di 23 miliardi di dollari. Tuttavia, l’accordo era stato sospeso per via della crescente influenza cinese nel Golfo e del conseguente timore che Pechino potesse così accedere alla suddetta tecnologia occidentale. Con l’attuale designazione però, sembra che Abu Dhabi possa ora accedere ad avanzate piattaforme, come i sistemi missilistici come il Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) e aggiornare il sistema Patriot. Il rafforzamento della partnership tra USA ed Emirati avviene in un momento di grande tensione nell’area MENA, caratterizzata dalla guerra a Gaza, in Libano e nel Sudan; conflitti, questi, che richiedono un maggiore grado di coordinamento regionale e internazionale.
Il 18 settembre le trattative per la normalizzazione israelo-saudite si sono nuovamente arenate. Il principe e primo ministro saudita, Mohammed bin Salman (MbS) ha affermato che Riad non riconoscerà lo stato di Israele senza la creazione di uno stato palestinese. “Ribadisco l’opposizione e la ferma condanna del regno verso i crimini perpetrati dalle autorità occupanti israeliane contro la popolazione palestinese. Continueremo nel nostro impegno di istituire uno stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale” ha affermato MbS, congelando, per ora, la possibilità di una normalizzazione tra l’Arabia Saudita e Israele con la mediazione americana. Dopo l’attacco del 7 ottobre e lo scoppio della guerra tra lo Stato ebraico e Hamas, Riad aveva sospeso le trattative in vista di un possibile accordo, che sembrava vicino nelle settimane e nei mesi precedenti. L’intesa avrebbe previsto la fornitura di moderni armamenti americani al regno e la firma di un trattato di mutua difesa simile a quelli in essere tra Washington e i suoi alleati asiatici (Corea del Sud e Giappone).
Scarica il report di settembre 2024
Nel breve periodo la guerra potrebbe continuare. Sulle conseguenze a medio termine peserà quanto succede nell’attuale confronto in corso tra Israele e Iran. Il punto di vista di Daniele Ruvinetti
L'incontro del 9 ottobre 2024 alla Fondazione Med-Or ha visto per la prima volta un dialogo pubblico tra esponenti del mondo arabo e israeliano, discutendo delle conseguenze degli eventi del 7 ottobre 2023, che hanno profondamente segnato il Medio Oriente.
Gli Accordi di Abramo sembrano essere sopravvissuti dopo un anno di guerra. Ma il processo di distensione regionale sembra avere avuto una battuta d’arresto. L’analisi di Claudia De Martino
Capo di stato | Re Salman bin Abd al-Aziz Al Saud |
Capo del Governo | Mohammad bin Salman Al Saud |
Forma Istituzionale | Monarchia assoluta |
Capitale | Riad |
Potere Legislativo | Consiglio Consultivo unicamerale (150 seggi) |
Potere Giudiziario | Il sistema giudiziario, formalmente indipendente, è composto da tre livelli di giustizia, suddivisi in Tribunali di primo grado, Corti d'appello e Corte suprema. La Corte d'appello si occupa dei processi in cui è coinvolto il governo. |
Ambasciatore in Italia | Principe Faisal Bin Sattam Bin Abdulaziz Al Saud |
Area Totale | 2.149.690 km2 |
Terra | 2.149.690 km2 |
Clima | Desertico: aspro e secco con grandi estremi di temperatura. |
Risorse Naturali | Petrolio, gas naturale, minerale di ferro, oro, rame |
Sintesi Economica | L'Arabia Saudita ha un'economia basata sul petrolio con forti controlli governativi sulle principali attività economiche. Possiede circa il 16% delle riserve mondiali di petrolio di cui è uno dei principali esportatori all’interno dell’OPEC. |
Pil | $834 miliardi (Dic. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $19018 (Dic. 2021) |
Esportazioni | $167 miliardi (2020) |
Export partner | Cina 20%, India 10.1%, Giappone 9.75%, Corea del Sud 8.63%, Emirati Arabi Uniti 5.51%, Stati Uniti 5.36% (2020) |
Importazioni | $143 miliardi (2020) |
Import partner | Cina 22.1%, Emirati Arabi Uniti 12.6%, Stati Uniti 7.52%, India 4.44%, Germania 4.73%, Italia 2.62% (2020) |
Interscambio con l'Italia | $ 9,52 miliardi (2021) |
Popolazione | 35.354.380 (2022) |
Tasso di crescita della popolazione | +1,63% (2022 est.) |
Etnie | Arabi 90%, Afro-asiatici 10% |
Lingue | Arabo (lingua ufficiale), Tagalog, Rohingya, Urdu, Arabo egiziano |
Religione | Islam (ufficiale); Cattolici: 3%; Hindu: 1%; Altri: 2% |
Urbanizzazione | 84.7% (2022) |
Alfabetizzazione | 97,6% |
Il processo di state-building dell'Arabia Saudita si è concluso nel 1932. Da allora, il paese è stato un regno sovrano unificato sotto la dinastia Saud. Il regno dell’Arabia Saudita è il più grande stato della penisola arabica. Il paese confina a nord con la Giordania, l’Iraq e il Kuwait, a est con gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar, a sud con lo Yemen e l’Oman e a ovest con il Mar Rosso. La popolazione ammonta a circa 35 milioni di abitanti e la lingua ufficiale è l’arabo
Riunificato sotto la guida della famiglia Saud, il paese ha rivestito storicamente un ruolo centrale dal punto di vista politico, diplomatico, religioso e culturale nel panorama del mondo islamico e arabo, dato anche dalla presenza, nel suo territorio, di alcuni dei principali luoghi sacri dell’Islam, come le città di La Mecca e Medina, meta ogni anno di milioni di pellegrini da tutto il mondo, che hanno reso il turismo religioso una delle principali fonti di reddito per il governo saudita.
In seguito alla scoperta dei primi giacimenti di petrolio nel 1938 e al boom dell’industria degli idrocarburi, il regno è rapidamente diventato uno degli stati più ricchi della regione. Partner di riferimento nell’area per i paesi occidentali e gli Stati Uniti fin dagli anni ’40 del Novecento, usufruendo anche di un ruolo determinante tra i grandi paesi produttori di petrolio, l’Arabia Saudita ha elevato la propria rilevanza diplomatica e politica, proponendosi come uno dei principali mediatori e protagonisti nella regione mediorientale. Negli ultimi anni il paese ha avviato un’importante opera di differenziazione della propria economia, di revisione dei propri rapporti diplomatici e di investimenti internazionali ed è uno dei membri del G20.
L’Arabia Saudita rappresenta per l’Italia un partner commerciale ed economico di riferimento nella regione sia in termini di esportazioni che di importazioni. Il commercio totale annuo tra i due paesi è stato di 9,52 miliardi di dollari nel 2021. Nel 2020 l'Arabia Saudita si è classificata al 26º posto tra i paesi che importano dall’Italia, mentre l'Italia si è classificata al settimo posto tra i primi paesi d'esportazione dell'Arabia Saudita. Nel corso degli ultimi anni i rapporti tra Riyadh e Roma si sono progressivamente ampliati e rafforzati. Questo ha portato, nel gennaio 2021, alla firma di un Memorandum of Understanding per il dialogo strategico bilaterale Italia-Arabia Saudita.