Nel mese di marzo, la Turchia si è focalizzata principalmente sulla campagna elettorale per le elezioni amministrative del 31, un momento cruciale per l’establishment politico interno. La partita principale si è giocata nelle province di Istanbul e di Ankara, roccaforti dell’opposizione (CHP) dal 2019. Durante l’ultima settimana di comizi elettorali, Erdoğan ha accusato il partito progressista e filo-curdo HEDEP (ex HDP) di essere “uno strumento nelle mani del PKK” e ha rimproverato il CHP di collaborazione. Intervenendo in un comizio elettorale a Tokat, nel nord della Turchia, il presidente ha sottolineato il presunto legame che ci sarebbe tra la coalizione d’opposizione e l’organizzazione terroristica e, in particolare, ha accusato HEDEP di finanziare e armare il PKK, che attualmente opera nel Kurdistan iracheno-siriano. Sebbene Erdoğan sia fortemente contrario a un accordo di pace con il PKK, più volte proposto dal ministro degli Esteri Hakan Fidan, l’AKP sta tentando di rilanciare l’intesa in vista delle elezioni e un possibile accordo viene favorito anche dal politico curdo Selahattin Demirtaş, che ha incoraggiato i suoi elettori a votare domenica e a dialogare con l’AKP.
La questione curda è il tema principale anche in politica estera. Da segnalare, questo mese, l’incontro tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Ankara, Hakan Fidan e Yaşar Güler, insieme al capo dei servizi segreti turchi, Ibrahim Kalın, e il ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein; ad accompagnare quest’ultimo anche il ministro dell’Interno del KRG e il capo dell’intelligence irachena. Al centro del colloquio, svoltosi il 20 marzo a Baghdad, tematiche come la lotta al PKK, le relazioni commerciali tra i due paesi e il rilancio della cooperazione energetica dopo mesi d’interruzione dell’oleodotto turco-iracheno che collega Kirkuk a Ceyhan. In particolare, la visita di Fidan precede quella del presidente Erdoğan, che si terrà prossimamente, necessaria per rilanciare la partnership tra i due paesi in vista di una nuova offensiva di Ankara contro in movimento curdo che opera in Iraq. I due ministri degli Esteri hanno discusso di antiterrorismo, sicurezza e cooperazione militare. Al termine dei colloqui sono stati firmati una serie di memoranda d’intesa in questi settori. La Turchia intende rafforzare la cooperazione con l’Iraq nella lotta al terrorismo curdo, confermando la volontà dell’AKP di eliminare il PKK nelle regioni al confine con Iraq e Siria.
Si conferma, inoltre, l’attivismo turco in politica estera, come dimostra la terza edizione del Forum di Antalya, svoltasi dal 1 al 3 marzo, che vede protagonisti Turchia, Russia e Iran. Al ciclo d’incontri hanno partecipato capi di stato, di governo, ministri e rappresentanti di organizzazioni internazionali provenienti da 148 paesi. Il tema dei colloqui è stato “far avanzare la diplomazia in un periodo di tumulti” e il presidente Erdoğan ha ricordato l’importanza della cooperazione internazionale per fronteggiare le principali sfide globali quali guerre, immigrazione, sicurezza, cambiamento climatico e sviluppo tecnologico. A margine del Forum, Fidan ha incontrato l’omologo russo, Sergey Lavrov, per rilanciare il diaologo tra Kiev e Mosca e riportare la stabilità nel Mar Nero. Un lavoro di mediazione, quello turco, confermato anche dalla visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Istanbul. Al centro dell’incontro la guerra russo-ucraina, la sicurezza marittima nel Mar Nero, l’accordo sul grano e il rilancio della partnership militare. Zelensky ha affermato che gli alleati di Kiev stanno cercando di acquisire munizioni da paesi extraeuropei per rifornire l’esercito ucraino, che continua a perdere terreno soprattutto nel Donbass.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, a marzo sono stati pubblicati i dati del Ministero dell’Economia relativi all’inflazione di febbraio, che è salita al 67,1%. Il rialzo è avvenuto nonostante l’aumento dei tassi d’interesse al 45% previsto dalla Banca Centrale turca. Il ministro dell’Economia, Mehmet Şimşek, ha dichiarato che il tasso inflattivo continuerà a rimanere alto anche nei prossimi mesi a causa dell’impatto della politica monetaria sui consumatori. Tuttavia, Şimşek ha espresso fiducia nel programma economico stilato dal governo e la Banca Centrale prevede una diminuzione graduale dell’inflazione nei prossimi 12 mesi, grazie all’aumento delle esportazioni nette.
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Capo di stato | Recep Tayyip Erdogan |
Capo del Governo | Cevdet Yılmaz (Vicepresidente) |
Forma Istituzionale | Repubblica Presidenziale |
Capitale | Ankara |
Potere Legislativo | Grande Assemblea Nazionale Unicamerale di Turchia (Türkiye Buyuk Millet Meclisi, 600 Seggi) |
Potere Giudiziario | Corte costituzionale; Corte di Cassazione; Consiglio di Stato; Tribunale per le controversie giurisdizionali. I giudici della Corte costituzionale sono nominati dal Presidente e dal Parlamento. |
Ambasciatore in Italia | Ambasciatore Ömer Gücük |
Area Totale | 783,562 km2 |
Terra | 769,632 km2 |
Clima | Temperato; estati calde e secche con temperature miti; inverni umidi; clima più rigido nell’interno |
Risorse Naturali | Carbone, minerale di ferro, rame, cromo, antimonio, mercurio, oro, barite, borato, celestite, calcare, magnesite, marmo, perlite, pomice, pirite (zolfo), argilla, seminativi, energia idroelettrica |
Sintesi Economica | Un’economia di libero mercato basata sull'industria e sul settore dei servizi; il settore agricolo rappresenta ancora circa il 25% dell'occupazione; fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas, ha approvato dei piani per lo sfruttamento delle proprie risorse energetiche. La crisi economica e l'inflazione all'80% hanno portato la Turchia a ottenere numerosi investimenti stranieri. |
Pil | $815 miliardi (Dic. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $13251 (Dic. 2021) |
Esportazioni | $177 miliardi (2020) |
Export partner | Germania 9.25, Regno Unito 7.2%, Stati Uniti 5.81%, Iraq 5.18%, Italia 4.66%, Francia 4.16%, |
Importazioni | $207 miliardi (2020) |
Import partner | Germania 11.5%, Cina 10.74%, Russia 6.29%, Stati Uniti 5.15%, Italia 4.31% (2020) |
Interscambio con l'Italia | $ 22,61 miliardi (2021) |
Popolazione | 83.047.706 (2022) |
Tasso di crescita della popolazione | +0,67% (2022) |
Etnie | Turchi 70-75%, curdi 18%, altre minoranze 17% |
Lingue | Turco (lingua ufficiale), Curdo, lingue minoritarie |
Religione | Mussulmani 99.8% (prevalentemente sunniti), 0.2% principalmente cristiani ed ebrei |
Urbanizzazione | 77% (2022) |
Alfabetizzazione | 96,7% |
Nata nel 1922, dopo il rovesciamento del sultano Mehmet VI, la Repubblica di Turchia ha ereditato la parte centrale dell'Impero ottomano, notevolmente ridotto dopo la Prima guerra mondiale. Come il vecchio Impero ottomano, la moderna Repubblica di Turchia si estende su due continenti, con la parte più occidentale del paese, la Tracia, in Europa, e il resto del paese che occupa la penisola anatolica in Asia. Tracia e Anatolia sono separate dallo stretto del Bosforo, che collega il Mar Nero al Mar di Marmara e, per estensione, al Mar Egeo, attraverso lo stretto dei Dardanelli. La Turchia confina con quattro mari: il Mar di Levante (Mediterraneo) a sud, il Mar di Marmara e il Mar Egeo a ovest/sud-ovest e il Mar Nero a nord. Il paese confina con la Grecia a ovest, la Bulgaria a nord-ovest, la Georgia a nord-est, l'Armenia, l'Azerbaigian e l'Iran a est, l'Iraq e la Siria a sud-est. La popolazione è di circa 83 milioni di persone, di cui il 99 per cento sunnita. Circa il 18 per cento della popolazione ha origini curde e vive nella parte orientale del paese. Ci sono anche piccole minoranze cristiane ed ebraiche. La lingua ufficiale è il turco.
Grazie alla sua posizione geografica, la Turchia è una delle porte d'accesso al Mediterraneo e al Vicino Oriente, ed è stata per secoli un centro di scambi commerciali e culturali. Per tutte queste ragioni, la Turchia gioca un ruolo centrale nel Mediterraneo allargato ed è l'unico paese del Vicino Oriente ad essere membro della NATO, dal 1952.
Negli ultimi decenni, la Turchia ha sperimentato una crescita economica significativa in una vasta gamma di settori industriali, che vanno dall'alta tecnologia al manifatturiero e all'agroalimentare. Con la recente scoperta di grandi giacimenti energetici off-shore, la Turchia ha dato un forte slancio alla sua industria energetica nazionale, con l'obiettivo di soddisfare la domanda interna e diventare un esportatore chiave, soprattutto nel settore del gas. L'Italia è il secondo partner commerciale europeo della Turchia, con un commercio totale stimato di 22,61 miliardi di dollari nel 2021. Oltre al commercio e agli investimenti nel settore agroalimentare, i due paesi cooperano anche nel settore dell'approvvigionamento energetico, attraverso la costruzione di diversi gasdotti. Grazie alle sue importanti relazioni con la Turchia, l'Italia gioca un ruolo di primo piano nella mediazione tra Ankara e l'Unione Europea.