Il 20 ottobre 2024 è morto in esilio negli Stati Uniti il predicatore turco Fetullah Gulen, prima alleato e poi rivale del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Gülen, le cui condizioni di salute erano in peggioramento da diversi anni, era il fondatore e leader del movimento Gülenista, o FETÖ, considerato un’organizzazione terroristica dal governo turco. Ankara ha accusato il movimento di aver organizzato il colpo di stato del 2016, cui hanno fatto seguito migliaia di arresti di individui legati al FETÖ.
Poco dopo la nascita dell’organizzazione, avvenuta negli anni ‘70, Gülen la trasformò in un movimento politico, i cui seguaci cominciarono ad occupare posti di rilievo negli apparati giudiziari e militari turchi. Nelle fasi iniziali, le politiche del movimento si allineavano a quelle delle forze conservatrici turche, che accolsero con favore le attività del FETÖ. Quando Erdoğan divenne primo ministro nel 2003, riuscì a stabilire un rapporto di cooperazione con Gülen, che concorse a ridurre l’influenza dell’esercito nel sistema politico-istituzionale del paese. Tuttavia, da allora diversi episodi hanno minato i rapporti tra il partito di Erdoğan (AKP) e il FETÖ: significativi il caso della nave Mavi Marmara, criticata da Gülen per una manovra azzardata, e l’episodio di Gezi Park, in cui Gülen assunse una posizione neutrale. Infine, il golpe del 2016, episodio cui seguirono decine di migliaia di arresti di lavoratori del settore pubblico e di cui fu accusato Gülen stesso. La sua presenza negli Stati Uniti era così divenuta ragione di frizione tra Ankara e Washington, che si è sempre rifiutata di estradarlo. La morte di Gülen potrebbe rappresentare un motivo di miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Turchia, sebbene i rapporti siano già in ripresa, soprattutto a seguito della recente riconferma di Erdoğan alla guida del paese. Infine, è opportuno citare i dissidi per la leadership al vertice dell’organizzazione Gülenista, che secondo i media turchi controlla beni per 150-200 miliardi di dollari. I principali aspiranti per il vertice dell’organizzazione sarebbero Cevdet Turkyolu, leader del gruppo in Pennsylvania, e Abdullah Aymaz, al comando di FETÖ in Europa.
Il 23 ottobre 2024, tre individui hanno fatto irruzione presso la sede centrale del Turkish Aerospace Industries (TUSAS) a nord di Ankara, uccidendo cinque persone e ferendone ventidue. Gli attentatori sono stati uccisi dalla polizia che, successivamente, ha diffuso alcune immagini dell’attacco. Il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, ha affermato che si è trattato di un attentato terroristico ben pianificato. Due giorni dopo, il Partito dei lavoratori curdi (PKK) ha rivendicato l’attacco, definendolo “un atto di sacrificio, condotto da una squadra dell’immortals battalion”. Tuttavia, il governo turco, già prima della rivendicazione, aveva attribuito l’attacco all’ala militare curda. L’attentato è stato condotto un giorno dopo che l’alleato di Erdogan e leader del partito ultranazionalista MHP, Devlet Bahceli, ha sorprendentemente lanciato un appello al leader del PKK, Abdullah Ocalan, ad abbandonare la lotta armata.
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Capo di stato | Recep Tayyip Erdogan |
Capo del Governo | Cevdet Yılmaz (Vicepresidente) |
Forma Istituzionale | Repubblica Presidenziale |
Capitale | Ankara |
Potere Legislativo | Grande Assemblea Nazionale Unicamerale di Turchia (Türkiye Buyuk Millet Meclisi, 600 Seggi) |
Potere Giudiziario | Corte costituzionale; Corte di Cassazione; Consiglio di Stato; Tribunale per le controversie giurisdizionali. I giudici della Corte costituzionale sono nominati dal Presidente e dal Parlamento. |
Ambasciatore in Italia | Ambasciatore Ömer Gücük |
Area Totale | 783,562 km2 |
Terra | 769,632 km2 |
Clima | Temperato; estati calde e secche con temperature miti; inverni umidi; clima più rigido nell’interno |
Risorse Naturali | Carbone, minerale di ferro, rame, cromo, antimonio, mercurio, oro, barite, borato, celestite, calcare, magnesite, marmo, perlite, pomice, pirite (zolfo), argilla, seminativi, energia idroelettrica |
Sintesi Economica | Un’economia di libero mercato basata sull'industria e sul settore dei servizi; il settore agricolo rappresenta ancora circa il 25% dell'occupazione; fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas, ha approvato dei piani per lo sfruttamento delle proprie risorse energetiche. La crisi economica e l'inflazione all'80% hanno portato la Turchia a ottenere numerosi investimenti stranieri. |
Pil | $815 miliardi (Dic. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $13251 (Dic. 2021) |
Esportazioni | $177 miliardi (2020) |
Export partner | Germania 9.25, Regno Unito 7.2%, Stati Uniti 5.81%, Iraq 5.18%, Italia 4.66%, Francia 4.16%, |
Importazioni | $207 miliardi (2020) |
Import partner | Germania 11.5%, Cina 10.74%, Russia 6.29%, Stati Uniti 5.15%, Italia 4.31% (2020) |
Interscambio con l'Italia | $ 22,61 miliardi (2021) |
Popolazione | 83.047.706 (2022) |
Tasso di crescita della popolazione | +0,67% (2022) |
Etnie | Turchi 70-75%, curdi 18%, altre minoranze 17% |
Lingue | Turco (lingua ufficiale), Curdo, lingue minoritarie |
Religione | Mussulmani 99.8% (prevalentemente sunniti), 0.2% principalmente cristiani ed ebrei |
Urbanizzazione | 77% (2022) |
Alfabetizzazione | 96,7% |
Nata nel 1922, dopo il rovesciamento del sultano Mehmet VI, la Repubblica di Turchia ha ereditato la parte centrale dell'Impero ottomano, notevolmente ridotto dopo la Prima guerra mondiale. Come il vecchio Impero ottomano, la moderna Repubblica di Turchia si estende su due continenti, con la parte più occidentale del paese, la Tracia, in Europa, e il resto del paese che occupa la penisola anatolica in Asia. Tracia e Anatolia sono separate dallo stretto del Bosforo, che collega il Mar Nero al Mar di Marmara e, per estensione, al Mar Egeo, attraverso lo stretto dei Dardanelli. La Turchia confina con quattro mari: il Mar di Levante (Mediterraneo) a sud, il Mar di Marmara e il Mar Egeo a ovest/sud-ovest e il Mar Nero a nord. Il paese confina con la Grecia a ovest, la Bulgaria a nord-ovest, la Georgia a nord-est, l'Armenia, l'Azerbaigian e l'Iran a est, l'Iraq e la Siria a sud-est. La popolazione è di circa 83 milioni di persone, di cui il 99 per cento sunnita. Circa il 18 per cento della popolazione ha origini curde e vive nella parte orientale del paese. Ci sono anche piccole minoranze cristiane ed ebraiche. La lingua ufficiale è il turco.
Grazie alla sua posizione geografica, la Turchia è una delle porte d'accesso al Mediterraneo e al Vicino Oriente, ed è stata per secoli un centro di scambi commerciali e culturali. Per tutte queste ragioni, la Turchia gioca un ruolo centrale nel Mediterraneo allargato ed è l'unico paese del Vicino Oriente ad essere membro della NATO, dal 1952.
Negli ultimi decenni, la Turchia ha sperimentato una crescita economica significativa in una vasta gamma di settori industriali, che vanno dall'alta tecnologia al manifatturiero e all'agroalimentare. Con la recente scoperta di grandi giacimenti energetici off-shore, la Turchia ha dato un forte slancio alla sua industria energetica nazionale, con l'obiettivo di soddisfare la domanda interna e diventare un esportatore chiave, soprattutto nel settore del gas. L'Italia è il secondo partner commerciale europeo della Turchia, con un commercio totale stimato di 22,61 miliardi di dollari nel 2021. Oltre al commercio e agli investimenti nel settore agroalimentare, i due paesi cooperano anche nel settore dell'approvvigionamento energetico, attraverso la costruzione di diversi gasdotti. Grazie alle sue importanti relazioni con la Turchia, l'Italia gioca un ruolo di primo piano nella mediazione tra Ankara e l'Unione Europea.