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L’Algeria è pronta a fare un passo avanti nelle sue relazioni con l’Europa

Non è più un segreto che Algeria ed Europa siano estremamente vicine - ora più che mai, dato l’attuale contesto geopolitico.

L’Algeria è ampiamente riconosciuta come il principale produttore di gas del continente africano e il quinto a livello mondiale. Il conflitto in Ucraina ha avuto ripercussioni su tutti i Paesi europei, costringendoli a rafforzare i loro legami con altri partner.

Ulteriori segnali del rafforzamento dei legami tra Europa e Algeria si possono scorgere nel Forum Algeria-EU Business Energy 2022, svoltosi dall’11 al 12 ottobre ad Algeri.

Durante questo Forum, entrambe le parti hanno evidenziato come la loro attuale partnership non sia unicamente basata su vantaggi reciproci, ma anche su progetti di cooperazione atti a sviluppare un significativo partenariato di lungo termine.

Il gas è “l’elemento chiave”, ma sono stati affrontati altri temi cruciali, come idrogeno, energia solare e altre fonti rinnovabili.

Come affermato dalla Commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, all’inizio del Forum: “ ‘nuova cooperazione energetica’ significa che noi vogliamo lavorare con l’Algeria oltre il gas. Significa aumentare il potenziale delle energie rinnovabili e dell’idrogeno. Questo spirito di cooperazione si riflette precisamente nel Forum di oggi”.

Sentimento, questo, diffuso anche tra i rappresentanti algerini. Secondo il ministro dell’Energia algerino Mohamed Arkab: “Tale cooperazione deve essere inclusiva e andare a vantaggio di entrambe le parti”, andando oltre il gas e “toccando gli altri domini dell’energia”.

Per questo motivo sono state sollevate questioni come quella relativa alle energie rinnovabili, come testimonia la considerazione di Kadri Simson, secondo cui l’Algeria è “uno dei Paesi con il più alto potenziale di energia solare al mondo” e l’Europa è “pronta ad aiutare l’Algeria a sfruttarlo appieno”.

L’Algeria, d’altra parte, condivide questo approccio, come dimostrano le azioni della compagnia petrolifera statale Sonatrach. Tra queste, l’annuncio dell’avvio della produzione in due giacimenti di gas, così da onorare una partnership già instaurata con il Gruppo Eni.

Ciò è ulteriormente supportato dalle recenti dichiarazioni del Primo Ministro algerino Aymen Benabderrahmane, che ha esplicitamente invitato i partner energetici europei dell’Algeria a investire nel settore petrolifero del Paese. Stando a quanto da lui dichiarato, anche se l’Algeria è il primo produttore di gas in Africa e il terzo fornitore in Europa, c’è ancora molto da fare. Ad esempio, sono presenti ingenti risorse di gas e petrolio attualmente non sfruttate a causa della mancanza di infrastrutture.

Lavorando insieme, entrambe le parti potrebbero raggiungere i loro obiettivi. Ciò non solo garantirà un maggiore potenziale di gas e petrolio per l’Europa, ma aiuterà anche l’Algeria a realizzare “la sua transizione energetica verso uno sviluppo sostenibile”. Ed è con questa consapevolezza che il Primo Ministro Benabderrahmane ha dichiarato come entrambe le parti debbano trovare un terreno comune basato su vantaggi e rischi finanziari condivisi, identificando “meccanismi che consentano a governi, banche, istituzioni finanziarie e aziende di sostenere congiuntamente l’onere del finanziamento e condividere i potenziali rischi”.

Per accogliere gli investitori europei, l’Algeria si è adoperata per riformare le proprie leggi e renderle più flessibili, non solo per incoraggiare gli investimenti, ma anche per condividere equamente i benefici con l’Europa.

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