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L’impegno dell’India per la sicurezza del Sud Globale

Esercitazioni navali in Africa Orientale per rafforzare la cooperazione nell’Oceano Indiano. Il punto di Beatrice Arborio Mella

Nel 2025 ricorre il decimo anniversario della dottrina Security and Growth for All in the Region (SAGAR), nata per volontà del primo governo di Narendra Modi.

In questa cornice, il Primo Ministro indiano a inizio marzo, durante la sua visita a Mauritius, ha annunciato il Mutual and Holistic Advancement for Security and Growth across Regions (MAHASAGAR), nuovo progetto per la crescita e la sicurezza del Sud Globale, nel quale si inseriscono importanti iniziative della Marina Militare indiana. Tra esse, la prima edizione dell’esercitazione navale Africa-India Key Maritime Engagement (AIKEYME, che significa 'Unità' in sanscrito) che si è tenuta a metà aprile al largo delle coste di Dar es Salaam, in Tanzania. La seconda iniziativa, denominata Indian Ocean Strategy (IOS) SAGAR, si è svolta per oltre un mese e si è conclusa l’8 maggio.

L'esercitazione AIKEYME costituisce il più importante esercizio navale indiano in Africa. Inaugurato dal Vice-Ministro della Difesa indiano, Sanjay Seth, è coordinato con la Tanzania e vede la partecipazione di dieci nazioni africane: Comore, Gibuti, Eritrea, Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Seychelles, Sudafrica e Tanzania. L'evento mira a rafforzare la sicurezza marittima e a consolidare il ruolo dell'India come partner privilegiato per la sicurezza, in particolare in operazioni anti-pirateria, e primo soccorritore nella regione dell'Oceano Indiano (IOR).

L’esercitazione ha contemplato una fase in porto e una fase in mare. La prima ha prodotto esercitazioni da tavolo e da posto di comando per la condivisione delle informazioni e la lotta alla pirateria, oltre all'addestramento alla navigazione e alle operazioni di visita, abbordaggio, capacità nautiche e ricerca e sequestro (VBSS). La fase in mare ha riguardato esercitazioni di marineria, ricerca e salvataggio, VBSS, tiro con armi leggere e operazioni con elicotteri.

Con l'obiettivo di implementare la cooperazione con le nazioni della regione dell’Oceano Indiano (IOR), l'iniziativa IOS SAGAR ha visto una nave della Marina indiana, la INS Sunayna - pattugliatore d'altura abitualmente di stanza presso il Comando navale meridionale (a Kochi, nello Stato del Kerala) -, dispiegata nello IOR sud-occidentale con un equipaggio combinato proveniente dall'India e da Comore, Kenya, Madagascar, Maldive, Mauritius, Mozambico, Seychelles, Sri Lanka e Sudafrica. La IOS SAGAR ha fatto scalo a Dar es Salaam, Nacala (Mozambico), Port Louis (Mauritius), Port Victoria (Seychelles) e Malé (Maldive). Inoltre, ha operato una sorveglianza congiunta delle zone economiche esclusive di Tanzania, Mozambico, Mauritius e Seychelles. Il Ministro della Difesa indiana, Rajnath Singh, rivolgendosi ai rappresentanti delle nazioni partner della Regione dell'Oceano Indiano (IOR), ha definito il lancio di IOS SAGAR come un riflesso dell'impegno dell'India per la pace, la prosperità e la sicurezza collettiva nel settore marittimo. La crescente presenza dell'India nello IOR, ha affermato, “non è solo legata alla nostra sicurezza e ai nostri interessi nazionali, ma indica anche l'uguaglianza di diritti e doveri tra i Paesi amici della regione. La nostra Marina assicura che, nello IOR, nessuna nazione ne opprima un'altra sulla base di un'economia e di una potenza militare schiaccianti. Assicuriamo che gli interessi delle nazioni siano protetti senza compromettere la loro sovranità”.

L’equipaggio misto è stato sottoposto a un modulo addestrativo di due settimane presso varie scuole professionali navali a Kochi, compreso l'addestramento in mare. Anche l'equipaggio della IOS SAGAR ha assistito alle attività della fase portuale dell'esercitazione AIKEYME a Dar es Salaam.

Negli ultimi dieci anni, la Marina indiana ha approfondito i suoi partenariati con le agenzie marittime dello IOR in linea con la visione SAGAR. Ha inoltre collaborato con le marine dei Paesi dello IOR attraverso esercitazioni navali congiunte, pattugliamenti coordinati, condivisione di informazioni, assistenza umanitaria e interventi di soccorso in caso di disastri e sviluppo di capacità.

Questi impegni hanno aperto la strada a un programma calibrato di diplomazia navale. Con i complessi sviluppi geopolitici in atto nell'Indo-Pacifico e nello IOR, la Marina indiana è emersa come un braccio vitale per l'impegno diplomatico dell'India.

La continua attenzione verso i Paesi IOR e africani arriva in un momento in cui la Cina ha ampliato in modo significativo la sua presenza economica e militare in entrambe le regioni. Un rapporto pubblicato dall'Africa Center for Strategic Studies - un'istituzione accademica affiliata al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti - ha rilevato che le imprese statali cinesi sono coinvolte come costruttori, finanziatori o operatori in circa 78 porti in 32 Paesi africani.

Nuova Delhi spera di rafforzare la propria influenza in Africa collaborando con Paesi come il Mozambico e il Madagascar - che ospitano rotte di navigazione cruciali - contrastando alcuni dei progressi compiuti dalla Cina nella regione nell'ultimo decennio. Lo scorso anno Pechino ha condotto analoghe esercitazioni militari con Mozambico e Tanzania, con l'obiettivo dichiarato di contrasto al terrorismo. Tali esercitazioni hanno consentito ai cinesi di schierare truppe e testare nuovi equipaggiamenti, tra cui il nuovo velivolo da trasporto strategico Y-20.

Nelle intenzioni dell’India vi è l’allargamento degli inviti alla prossima edizione dell’esercitazione navale biennale anche ai Paesi della costa occidentale dell'Africa.

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