Approfondimenti

Decarbonization and stability: implications for Africa. L’evento della Fondazione Med-Or

Venerdì 24 maggio Med-Or ha ospitato un incontro con Alex de Waal, direttore esecutivo della World Peace Foundation e professore presso la Tufts University.

Il 24 maggio, presso la sede della Fondazione Med-Or, si è svolta la special lecture “Decarbonization and stability: Implications for Africa” tenuta da Alex De Waal, direttore esecutivo della World Peace Foundation e professore presso la Fletcher School of Law and Diplomacy della Tufts University. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire il tema della decarbonizzazione, del suo possibile impatto socioeconomico sulle società contemporanee, in particolare nei paesi in via di sviluppo e in alcune realtà del continente africano.

Per decarbonizzazione – un passaggio fondamentale nella lotta al cambiamento climatico – si intende, infatti, il processo di sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia alternative non basate sugli idrocarburi. Nei paesi che dal punto di vista economico dipendono maggiormente dall’export e dalla produzione degli idrocarburi – come nel caso di molti player africani – tuttavia, questo processo potrebbe comportare nei prossimi anni ripercussioni di odine politico, economico e sociale.

Il Prof. De Waal, che aveva esposto parte delle sue idee su questi temi nell'articolo How ‘Traumatic Decarbonization’ Can Impact Political Stability and Peace , partendo proprio da alcuni concetti anticipati nei suoi lavori di analisi, e grazie alla sua esperienza e competenza sulle dinamiche politiche ed istituzionali che interessano particolarmente l’Africa, ha fornito anche una serie di esempi esaustivi relativi ad alcuni paesi africani esposti ai maggiori rischi di instabilità, anche in ragione dei futuri scenari legati alle politiche energetiche mondiali.

Tali eventualità, unite alla crescente importanza che il destino dell’Africa ricopre per l’Italia, rende ancora più importante lo studio e l’organizzazione di ricerche ed eventi su questi temi. Tra l’altro l’Italia, anche attraverso iniziative come il Piano Mattei e il Fondo Italiano per il Clima, può svolgere un ruolo chiave nel processo di transizione energetica del continente africano. Il Piano – con una dotazione iniziale di 5,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi provenienti dal Fondo (il 70%) e 2,5 miliardi dalle risorse della Cooperazione allo Sviluppo – mira a trasformare l’Italia in un hub per il rafforzamento dei legami tra Africa e Unione Europea. Basato sui principi di rispetto reciproco e collaborazione paritaria, il Piano ha lo scopo di creare un futuro sostenibile e prospero per entrambe le regioni, affrontando le sfide comuni attraverso soluzioni condivise.

Alla luce di quanto esposto dal Prof. De Waal unire il processo di decarbonizzazione alle esigenze della stabilità deve comprendere un impegno da parte europea e italiana nel supportare i processi di pace e di governance particolarmente nei paesi africani maggiormente dipendenti dalle esportazioni di idrocarburi.

Approfondimenti

Sudan senza pace

Nel paese continuano gli scontri, mentre avanza la necessità di ricercare una soluzione per il bene della popolazione. L'analisi di Akinyi Omondi

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Comunicati stampa

Med-Or a Rabat per l’evento “Higher Education, Research and Innovation collaboration between Morocco and Italy”. Presente il Ministro Anna Maria Bernini

Iniziativa promossa dal Ministero italiano dell’Università e della Ricerca (MUR), dalla Fondazione Med-Or, dal Ministero marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, dall’Università Mohammed VI Polytechnique e dall’Ambasciata d’Italia a Rabat.

Presenti all’evento il Ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, Abdellatif Miraoui, e l’Ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barucco.

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Notizie

Iran: le elezioni presidenziali e la vittoria di Pezeshkian

Dopo il risultato delle elezioni presidenziali in Iran, Med-Or ha rivolto alcune domande a cinque esperti di politica internazionale e Medio Oriente sulle possibili conseguenze sul piano interno e internazionale dei risultati del voto.

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