Prosegue la diplomazia di Algeri per la risoluzione della crisi in Medio Oriente. Il presidente della Repubblica algerino, Abdelmadjid Tebboune, ha discusso l’aggravarsi della situazione nella Striscia di Gaza con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel corso di un colloquio telefonico. Negli stessi giorni il segretario ONU ha ricevuto il ministro degli Esteri algerino, Ahmed Attaf, che ha preso parte al vertice straordinario del Consiglio di Sicurezza ONU a New York su invito dell’omologo brasiliano Mauro Vieira. Va ricordato, a questo proposito, che l’Algeria – insieme a Guyana, Sierra Leone, Slovenia e Corea del Sud – entrerà nel novero dei membri non permanenti del Consiglio per l’anno 2024. La crisi di Gaza incrina anche i rapporti con l’Europa: l’Algeria ha indefinitamente rimandato la seconda sessione della Commissione parlamentare mista Algeria-UE. Lo ha comunicato il presidente della Commissione da parte algerina, Said Ahmed Temamri, citando gli “inaccettabili doppi standard” dell’Unione sulla questione palestinese.
Si rinsaldano i rapporti con la Turchia. Il presidente Tebboune ha ricevuto ad Algeri l’omologo turco, Recep Tayyip Erdoğan, in occasione della seconda sessione del Consiglio di cooperazione istituito tra i due paesi. Primo partner commerciale nordafricano della Turchia dopo l’Egitto, l’Algeria ospita circa 1500 imprese turche e fornisce ad Ankara il 10% delle importazioni turche di gas. L’incontro ha visto la stipula di dodici accordi di cooperazione multisettoriali, tra cui spicca la rinegoziazione del protocollo d’intesa tra le parastatali degli idrocarburi, Sonatrach e Turkish Petroleum, per l’incremento degli export di GNL verso la Turchia da 4,4 a 5,4 bcm e fino a ottobre 2024. I due capi di stato hanno reiterato l’obiettivo di raddoppiare l’interscambio commerciale alla soglia dei 10 miliardi di dollari annui e profilato un prossimo accordo commerciale preferenziale.
L’industria militare di Algeri, frattanto, guarda alla Cina. Il capo di stato maggiore delle forze armate algerine, generale Said Chengriha, ha concluso una lunga visita di stato nella Repubblica popolare. Nell’arco di una settimana il comandante delle forze armate algerine ha incontrato rappresentanti di CATIC e ELINC – specializzate rispettivamente nel comparto aeronautico e in quello elettronico e cyber – e visitato la base navale di Shangai. Tra gli interlocutori anche delegati di Poly Technologies – specializzata nella missilistica e tra i principali esportatori di forniture belliche della Repubblica popolare – e della China Electronics Technology Group Corporation (CETC). Dipendente dalla Russia per oltre il 75% delle importazioni militari, Algeri punta a ricavare spazi per la diversificazione del comparto bellico e la copertura di un budget alla difesa stimato, per il 2024, attorno ai 21 miliardi di dollari.
Sviluppi significativi nel settore energetico. A seguito dell’incontro a Tripoli del 7 novembre tra l’AD di Sonatrach, Rachid Hachichi, e il direttore generale della National Oil Corporation libica, Farhat Omar Bengdara, la parastatale algerina degli idrocarburi ha annunciato la ripresa delle proprie attività in Tripolitania. La notizia fa seguito alla notifica ufficiale da parte di Sonatrach della revoca dello stato di forza maggiore, in risposta all’invito della National Oil Corporation (NOC) alle compagnie petrolifere e del gas internazionali in Libia. Secondo quanto dichiarato da Hachichi nei giorni successivi, inoltre, Sonatrach punterà alla riduzione del consumo domestico di gas per favorirne l’esportazione e sbloccare volumi aggiuntivi per i contratti di fornitura sottoscritti dal paese.
Novità, infine, per quanto riguarda la politica domestica. Tebboune ha terminato le funzioni del primo ministro algerino, Aymen Benabderrahmane: a succedergli è il direttore del gabinetto presidenziale ed ex-ambasciatore di Algeri presso le Nazioni Unite, Amir Larbaoui, ritenuto collaboratore di fiducia del presidente. Il rimpasto rientra probabilmente nel quadro di un progressivo accentramento delle prerogative decisionali nella figura del capo di stato: tendenza segnalata anche dall’istituzione, il mese scorso, di un consiglio presidenziale incaricato di “supervisionare gli affari economici [e] le attività governative, politiche e istituzionali”.
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Capo di stato | Abdelmadjid Tebboune |
Capo del Governo | Aymen Benabderrahmane |
Forma Istituzionale | Repubblica presidenziale |
Capitale | Algeri |
Potere Legislativo | Parlamento bicamerale composto da: Consiglio della Nazione (camera alta con 144 seggi) e l'Assemblea Nazionale del Popolo (camera bassa con 462 seggi) |
Potere Giudiziario | Corte Suprema (composta da 150 giudici organizzati in 8 camere) |
Ambasciatore in Italia | Abdelkrim Touahria |
Area Totale | 2.381.740 km2 |
Terra | 2.381.740 km2 |
Clima | Da arido a semiarido; estati secche e calde lungo la costa; più secco con inverni freddi ed estati calde sull'altopiano |
Risorse Naturali | Petrolio, gas naturale, minerale di ferro, fosfati, uranio, piombo, zinco |
Sintesi Economica | L'economia rimane dominata dallo Stato, un'eredità del modello di sviluppo socialista post-indipendenza del paese. |
Pil | $168 miliardi (Dic. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $11.040 (Dic. 2021) |
Esportazioni | $18.8 miliardi (2020) |
Export partner | Italia 17.2%, Francia 14.8%, Spagna 13.8%, Cina 4.74%, Corea del Sud 4.27% (2020) |
Importazioni | $31.3 miliardi (2020) |
Import partner | Cina 17.9%, Francia 15%, Spagna 6.89%, Italia 6.61%, Germania 5.69% (2020) |
Interscambio con l'Italia | $ 9 miliardi (2021) |
Popolazione | 44.178.884 |
Tasso di crescita della popolazione | +1,34% |
Etnie | Arabo-berbero 99%, europeo meno dell'1% |
Lingue | Arabo (ufficiale), francese (lingua franca), berbero o Tamazight (ufficiale); i dialetti includono il berbero cabilo (Taqbaylit), il berbero Shawiya (Tacawit), il berbero Mzab, il berbero Tuareg (Tamahaq) |
Religione | Islam (ufficiale; prevalentemente Sunnita) 99%, altro (include Cristiani ed Ebrei) <1% |
Urbanizzazione | 74,8% |
Alfabetizzazione | 81.4% (2018) |
La Repubblica Democratica Popolare di Algeria ha ottenuto l'indipendenza nel 1962, dopo una lunga guerra contro la Francia. Situata nella regione del Maghreb, l'Algeria è il paese più grande dell'Africa. Con un affaccio sul Mar Mediterraneo, confina a est con la Tunisia e la Libia, a sud con il Niger, il Mali e la Mauritania, a ovest con il Marocco e il Sahara occidentale. La popolazione è stimata in 43,85 milioni di abitanti e le lingue ufficiali sono l'arabo e il tamaziɣt.
L'Algeria svolge un ruolo di primo piano nella stabilizzazione della regione del Sahel. Negli ultimi anni, ha intrapreso iniziative di cooperazione politica, militare e di intelligence transfrontaliera con i paesi vicini.
I capisaldi della cooperazione tra Italia e Algeria sono l'energia, la formazione di capitale umano, le infrastrutture e la sicurezza. Fino al 2019, l'Italia era il primo partner commerciale del paese a livello globale. Sin dai primi mesi del 2022 - già da prima rispetto all'invasione russa dell'Ucraina - l'Algeria è il primo fornitore di gas naturale dell'Italia. Nel 2020, a causa della pandemia di Covid-19, il valore dell'interscambio Italia-Algeria era sceso a 5,83 miliardi di euro, di cui 3,14 miliardi di euro di importazioni italiane (-27,6% rispetto all'anno precedente) e 1,94 miliardi di euro di esportazioni italiane (-33,5% rispetto all'anno precedente). Il gas naturale rappresenta la quasi totalità delle importazioni italiane dal paese, mentre l'Italia esporta principalmente macchinari, prodotti petroliferi raffinati, prodotti chimici e prodotti siderurgici. Nel 2021 l'interscambio commerciale tra i due paesi ha raggiunto i 9 miliardi di dollari.