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Algeria: report di marzo 2024

L’Algeria consolida e diversifica i partenariati energetici. Ha avuto luogo ad Algeri il settimo Forum dei capi di Stato e di Governo dei paesi esportatori di gas (GECF): costituito nel 2001 a Teheran e comprendente dodici paesi membri – tra cui Algeria, Nigeria, Russia, Azerbaigian, Iran, Iraq, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Venezuela – il Forum si è concluso con la stipula di una dichiarazione programmatica volta a rafforzare la cooperazione tra i mercati del gas naturale. I leader presenti hanno, inoltre, asserito il proprio rifiuto nei confronti di qualunque restrizione economica o “dell’uso del cambiamento climatico” per ostacolare gli investimenti nel settore. A margine del vertice, inoltre, la parastatale algerina Sonatrach ha siglato due protocolli d’intesa con la venezuelana PDVSA e la boliviana YPFB nell’ambito degli investimenti energetici.

Cresce la presenza cinese in Algeria. Negli stessi giorni del vertice GECF, Sonatrach e Sinopec hanno stretto un accordo per lo sfruttamento del giacimento algerino di Hassi Berkane Nord, rafforzando il partenariato con la Repubblica Popolare nel comparto idrocarburi e petrolchimico. Novità anche per il settore delle infrastrutture e della logistica, dove un consorzio sino-algerino a partecipazione CHEC (China Harbor Engineering Company) ha ottenuto un contratto per l’espansione del porto di Annaba. La stipula ufficiale è stata presieduta dal ministro delle Infrastrutture algerino, Lakhdar Rekhroukh. I lavori prevedono la realizzazione di un polo minerario a sostegno del Projet de Phosphate Integré (PPI) sino-algerino, in cui Pechino ha investito circa sette miliardi.

Conoscono nuovo slancio, nel frattempo, i rapporti con Roma nel settore energetico. Rappresentata dal viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, l’Italia è stato il solo paese occidentale a presenziare quale ospite d’onore al vertice GECF di Algeri. Una settimana dopo, l’azienda italiana Maire ha annunciato la stipula di un contratto EPCC da 1,1 miliardi di dollari con la parastatale algerina degli idrocarburi, Sonatrach, per la realizzazione di un complesso petrolchimico nel polo industriale di Skikda. L’impianto – aggiudicato tramite gara alla controllata Tecnimont – produrrà 100.000 tonnellate annue di alchil-benzene solfonato lineare (Lab), utilizzato nella produzione di detergenti domestici e industriali. Nel comparto idrocarburi, invece, Sonatrach ha siglato un protocollo d’intesa con l’italiana Eni e la norvegese Equinor per rilanciare lo sfruttamento dei giacimenti di In Amenas e In Salah. Nel 2022 Eni aveva acquisito le quote di British Petroleum sulle due concessioni, per una produzione cumulativa annua di circa 11 miliardi di metri cubi di gas e 12 milioni di barili di condensati e GPL. Sviluppi, infine, per la produzione industriale: il gruppo italo-statunitense Stellantis ha annunciato l’avvio anticipato del progetto di ampliamento del polo industriale Fiat di Tafraoui, nella wilaya di Orano, con due anni di anticipo rispetto a quanto preventivato. Inaugurato a dicembre 2023, il sito ha una capacità produttiva di 50.000-60.000 veicoli (da incrementare a 90.000 entro il 2026) e rappresenta un elemento chiave del piano di rilancio e liberalizzazione dell’industria automotiva algerina per il mercato africano. A questo proposito, in aprile Stellantis incontrerà i rappresentanti dei fornitori di componentistica di Italia, Francia, Turchia e Romania

La rivalità con il Marocco continua a caratterizzare la politica regionale. Le autorità del regno alawide hanno annunciato l’espropriazione dell’ambasciata algerina in Marocco, nel quadro di un piano di espansione degli uffici amministrativi del Ministero degli Esteri. Algeri ha definito la mossa come “un’articolata operazione di furto”, accusando il regno di favorire l’escalation delle tensioni bilaterali. Storicamente divisi dalla disputa sul territorio conteso del Sahara occidentale, Algeria e Marocco hanno interrotto i rapporti diplomatici nel 2021, a seguito di accuse di spionaggio rivolte a Rabat dalla leadership algerina. In quell’occasione Algeri aveva decretato l’interruzione delle forniture di gas al Marocco attraverso il gasdotto Maghreb-Europa. Negli ultimi mesi, Rabat ha annunciato la costituzione di un corridoio commerciale tra i paesi del Sahel, nei quali Algeri coltiva una storica influenza, e il porto sahariano di Dakhla a controllo marocchino. La mossa – denominata in dicembre Iniziativa atlantica – ha contribuito a deteriorare i già tesi rapporti tra i due paesi.

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