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Iraq: perno della politica estera e di difesa italiana in Medio Oriente

La visita del ministro Crosetto è stata l’occasione per ribadire l’impegno politico-militare dell’Italia e per discutere nuove forme di cooperazione

Il 2 e 3 maggio il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è recato in visita ufficiale in Iraq, dove ha incontrato i vertici istituzionali del paese, le principali autorità della Regione Autonoma del Kurdistan e i militari italiani impegnati nelle operazioni NATO Mission Iraq e Prima Parthica. Realizzato con l’obiettivo di intensificare i già solidi rapporti bilaterali, il viaggio di Crosetto è stata l’occasione per rimarcare l’impegno politico e militare dell’Italia nella regione e per esplorare nuove forme di collaborazione economica e commerciale con il paese mediorientale.

Si tratta della seconda visita di alto livello da parte di un esponente del Governo italiano nel giro di pochi mesi, dato che già prima di Natale si era recato in Iraq e in Kurdistan il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In modo analogo a quanto accaduto a dicembre 2022, il ministro Crosetto ha tenuto dei colloqui con il presidente della Repubblica, Abdul Latif Rashid, e con il Primo Ministro, Mohammed Shi’a Al-Sudani, durante i quali è stata espressa la reciproca volontà di consolidare ulteriormente la cooperazione tra Roma e Baghdad nei settori della sicurezza, dell’intelligence, dell’ambiente, delle infrastrutture e dell’industria. Con il ministro della Difesa iracheno, Thabet Muhammad Saeed Al-Abbasi, Crosetto ha poi discusso del comune impegno contro il terrorismo e del rafforzamento della collaborazione tra le rispettive Forze Armate. Al-Abbasi avrebbe, inoltre, ringraziato l’omologo Crosetto per il ruolo svolto dall’Italia nell’assicurare la stabilità e la sicurezza del paese.

Con tre diverse operazioni militari attive, l’Iraq attualmente rappresenta, dopo il Libano, il principale teatro operativo estero dell’Italia per numero di soldati schierati, oltre che dal punto di vista storico una delle più importanti aree di riferimento per la politica estera e di difesa italiana. Oltre all’europea EUAM Iraq, finalizzata a fornire consulenza a livello strategico a figure chiave del Ministero dell’Interno iracheno, Roma è presente nel paese con altre due operazioni: l’op. NATO Mission Iraq (NMI), che da maggio 2022 è a guida italiana, persegue l’obiettivo di addestrare, consigliare e assistere le forze armate irachene; l’op. Prima Parthica – il cui spettro delle operazioni si estende anche alla Regione autonoma del Kurdistan e al Kuwait – rientra nel quadro della coalizione multinazionale “Operation Inherent Resolve”, nata per contrastare la minaccia terroristica e l’eventuale recrudescenza del Daesh. A tal riguardo, nel corso della sua visita, il ministro Crosetto – accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone – ha incontrato il comandante della NMI, Gen. C.A. Giovanni Maria Iannucci, il comandante della base di Erbil, Col. Stefano Salvadori, e i soldati del contingente italiano impegnati nelle operazioni appena descritte, che rappresentano gli ultimi esempi concreti, come già anticipato, del più ampio e storico impegno dell’Italia per la tutela e la sicurezza del popolo iracheno.

Il viaggio del ministro avviene, infatti, a circa un mese di distanza dal ventesimo anniversario dell’operazione Iraqi Freedom, iniziata il 20 marzo 2003 nel quadro della lotta internazionale al terrorismo, con l’obiettivo di rovesciare il regime di Saddam Hussein. L’Italia partecipò allo sforzo bellico con l’operazione Antica Babilonia, conclusasi nel 2006, a cui fece seguito l’operazione di addestramento e supporto tecnico NATO Training Mission Iraq (NTM-I) terminata nel 2011. Per quanto concerne, invece, la Prima Guerra del Golfo del 1990, Roma mise a disposizione della coalizione internazionale a guida americana le proprie basi e, successivamente, schierò diversi mezzi navali nel Mediterraneo Orientale e nel Golfo Persico, oltre a impiegare i Tornado dell’Aeronautica Militare (operazioni Golfo 2 e Locusta). Dopo la fine delle ostilità, nel 1991 l’Italia prese inoltre parte alla missione di osservazione dell’ONU in Iraq e Kuwait UNIKOM, conclusasi nel 2003.

A testimonianza dell’impegno italiano, Crosetto ha ricordato il gravoso tributo di sangue che Roma ha pagato negli anni in Iraq. Presso l’ambasciata italiana a Baghdad, in particolare, il ministro ha reso omaggio ai caduti dell’attentato di Nassiriyah del 12 novembre 2003 affermando che “la Difesa è una grande famiglia in cui il ricordo dei propri caduti ne perpetua l’eroismo ed il senso del dovere”.

La visita ufficiale si è poi spostata nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno, dove Crosetto ha potuto dialogare con il presidente, Nechirvan Barzani, con il Primo Ministro, Masrour Barzani, con il presidente emerito, Masoud Barzani, e con il ministro dell’Interno, Rebar Ahmed Khalid. Da notare come il presidente Barzani avesse già incontrato il ministro della Difesa a Roma il 13 aprile, a margine dei colloqui con il Presidente del Consiglio, Meloni, e con il ministro degli Esteri, Tajani. In Kurdistan, Crosetto ha ribadito che l’Italia continuerà il proprio impegno militare così come la promozione della cooperazione nei settori dell’economia, dell’industria e dell’energia. È stata altresì avanzata l’idea di creare un forum dedicato a commercio e industria per rafforzare gli scambi tra Italia e Kurdistan iracheno, ma anche per contrastare la minaccia terroristica: “La sicurezza – ha dichiarato il ministro – deve essere la premessa al miglioramento delle condizioni economiche della regione. Il Kurdistan è un esempio di come la stabilità sia un obiettivo raggiungibile”.

Nel cuore del Medio Oriente, a metà tra il Levante e il Golfo Persico, l’Iraq e la Regione autonoma del Kurdistan svolgono da sempre un ruolo cruciale per i destini della regione. In un periodo di grande vitalità e cambiamenti negli equilibri mediorientali, caratterizzati dal riorientamento strategico degli Stati Uniti, dal contestuale inserimento della Cina nelle dinamiche regionali, dalla crescita del ruolo delle monarchie del Golfo e del nuovo attivismo diplomatico di Siria e Iran, Baghdad e Erbil acquistano ancora più importanza per Roma. Con la visita del ministro della Difesa Crosetto si è, dunque, voluto riaffermare la rilevanza del Medio Oriente per l’Italia e il suo impegno militare per la tutela della sicurezza della regione, soprattutto alla luce della minaccia sempre presente del terrorismo. L’Iraq, che per circa un anno tra il 2021 e il 2022 ha vissuto uno stallo politico interno contraddistinto da violenti scontri e forti ingerenze straniere, ha rappresentato e continuerà ad essere un perno fondamentale della politica estera e di difesa italiana ed europea. Oggi come in passato.

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