Si riconferma l’impegno strategico tra Roma e Abu Dhabi
La recente visita del Ministro degli Esteri Antonio Tajani negli Emirati conferma l’importanza del dialogo tra Roma e Abu Dhabi su molti temi centrali per la politica economica, estera e di sicurezza italiana
Era inizio marzo quando il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani concludevano la missione di due giorni del governo italiano negli Emirati Arabi Uniti (EAU). A oltre tre mesi dalla sottoscrizione dell’ormai nota Dichiarazione di Intenti per un Partenariato Strategico italo-emiratino, la recente visita di Tajani ad Abu Dhabi per incontrare il proprio omologo Abdullah bin Zayed conferma l’impegno dei due paesi nel consolidare la cooperazione bilaterale in aree di mutuo interesse e, soprattutto, nel rafforzare il dialogo politico. Difatti, sin dal suo insediamento, il governo italiano ha compiuto una scelta cruciale nel suo graduale percorso di riavvicinamento con il governo di Abu Dhabi – con il significativo contributo delle molteplici realtà, pubbliche e private, del “Sistema Paese” Italia – valorizzando la dimensione politico-strategica, ancor prima che quella economico-commerciale, del rapporto con gli EAU.
La logica sottostante tale decisione si basa sulla consapevolezza che un nuovo, concreto, slancio nelle relazioni bilaterali non può prescindere dalla volontà dei due paesi di instaurare un dialogo franco basato sul rispetto reciproco, e sulla capacità di entrambe le parti di prestare maggiore attenzione alle preoccupazioni e alle priorità strategiche dell’altro partner. Tale approccio si inserisce nella più ampia strategia italiana per il Mediterraneo allargato, che vede in un più proattivo engagement con i paesi arabi del Golfo, inclusi l’Arabia Saudita e il Qatar, un importante tassello per la stabilità regionale. In virtù della centralità di cui gode nelle dinamiche regionali e globali, gli EAU rappresentano un interlocutore cruciale per l’Italia, un attore con cui Roma necessita confrontarsi e coordinarsi al fine di affrontare le principali situazioni di crisi che affliggano il continente africano, con particolare riguardo per la sponda sud del Mediterraneo – Tunisia e Libia – il Sahel, e il Corno d’Africa.
L’Italia ha, infatti, rimesso l’Africa al centro della propria azione esterna, sottolineando più volte il rapporto “privilegiato[1]” che il paese gode con tale continente. Nello specifico, l’attuazione di una politica mirata sui paesi di origine e di transito dei flussi migratori, nonché lo sviluppo di un nuovo modello di partenariato euro-mediterraneo sotto la cornice teorica del Piano Mattei si annovera tra le priorità dell’agenda nazionale italiana. L’instabilità politica ed economica di molti paesi africani, ulteriormente aggravata dalle ricadute della guerra in Ucraina, preoccupa fortemente il governo Meloni, allarmato dal rischio di una nuova, incontrollabile, ondata migratoria verso le proprie coste. Il tema migrazioni è stato, infatti, uno dei dossier centrali in occasione del bilaterale tra Tajani e Abdullah bin Zayed, in cui il Ministro degli Esteri italiano non solo ha voluto ribadire il ruolo “vitale” giocato dalla monarchia del Golfo per la stabilità e la crescita economica dell’area (gli EAU sono tra gli investitori più rilevanti in Africa), ma anche l’interesse congiunto dei due paesi nell’approcciarsi al fenomeno migratorio in modo globale, attraverso uno sviluppo economico-sociale dell’Africa realmente sostenibile e inclusivo[2]. A tale riguardo, la conferenza internazionale su Sviluppo e Migrazioni che si terrà prossimamente a Roma – con la collaborazione e il supporto dei paesi del Golfo – rappresenterà un’ulteriore opportunità per l’Italia e gli EAU di esplorare prospettive di cooperazione in tale ambito.
Sostenibilità ambientale, economia verde e transizione digitale nel quadro della COP28; rafforzamento della collaborazione in settori sia strategici che innovativi quali e-commerce e fintech; nuove opportunità di business e incremento degli scambi commerciali definiscono il lato economico-commerciale del partenariato italo-emiratino, contraddistinto da importanti traguardi e promettenti orizzonti. Oltre 600 imprese italiane operano negli EAU e, all’ora attuale, Roma si conferma primo partner commerciale di Abu Dhabi nell’Unione Europea. Nel 2022, il valore dell’interscambio è stato pari a 8 miliardi euro, con un incremento dell’export italiano verso gli EAU del 28% (tra i principali prodotti esportati si annoverano articoli di gioielleria, macchinari per l’industria, apparecchiature elettriche, prodotti agroalimentari, autovetture e arredamento)[3].
Il forte attivismo del nuovo governo italiano per il rafforzamento delle relazioni bilaterali con gli EAU – sia attraverso la serie di visite ufficiali, intercorse negli ultimi mesi, di alti funzionari e ministri italiani sul suolo emiratino che mediante la risoluzione di “casi aperti”, quali la revoca dell’embargo sulla vendita di armi agli EAU (aprile 2023) – e il dinamismo del “Sistema Paese” sono la chiave per comprendere il successo del rilancio del partenariato strategico tra Roma e Abu Dhabi, nonché la fruttuosa cooperazione in ambito economico. Appuntamenti quali la prima edizione di “Investopia Europe” tenutosi a Milano unitamente al Ministero dell’Economia degli EAU – che ha visto anche la partecipazione del Ministro dell’Economia emiratino Abdullah Bin Touq Al Marri – nonché attività inerenti la promozione della cultura italiana negli EAU, tra cui le molteplici iniziative organizzate dall’Istituto di Cultura italiana ad Abu Dhabi (il primo nella regione del Golfo) contribuiscono ad accrescere il potenziale di cooperazione, le prospettive di investimento e di convergenza tra i due paesi[4].
In tale costellazione di crescenti opportunità, anche la Fondazione Med-Or è impegnata in prima linea nel rafforzamento del dialogo strategico italo-emiratino, in primis, riconoscendo il protagonismo diretto del Sud del Mondo, e in particolare degli EAU e degli altri paesi della Penisola Arabica, nella definizione di un nuovo assetto dell’ordine internazionale e nella risoluzione delle emergenti e future sfide regionali e globali. Inteso come il secondo appuntamento del seminario “New Horizons for Cooperation between Italy and the UAE” (Roma, 26-27 ottobre 2022), Med-Or ha organizzato, lo scorso 7 giugno, un workshop dal titolo “Strengthening Italy-UAE Cooperation”, a cui hanno partecipato esponenti italiani ed emiratini provenienti dal mondo istituzionale e accademico. L’incontro è stato un importante occasione di riflessione e di dialogo sull’Italia, gli EAU e il mondo arabo in generale; sulle prospettive di cooperazione nell’ambito della transizione energetica; e sulla traiettoria congiunta che, auspicabilmente, Roma e Abu Dhabi dovrebbero intraprendere per la stabilizzazione di aree di comune interesse (v. Nord Africa e Corno d’Africa).
[1] Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 31 dicembre, 2022.
https://www.quirinale.it/elementi/75699
[2] John Dennehy, UAE a vital partner for Mediterranean stability, says Italian Deputy Prime Minister, The National News, 19 giugno, 2023.
[3] Incontro del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, con il Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah Bin Touq Al Marri, Comunicato stampa, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 17 maggio, 2023.
[4] Italia-Emirati Arabi, Fanara: “Nuove sinergie a partire da energia, LaPresse, 6 giugno, 2023.